Segnali dalle trimestrali bancarie – Maggio 2021

di Ivo Invernizzi

Dall’esame delle relazioni trimestrali (periodo 1° gennaio 2021-31 marzo 2021) delle principali banche italiane uscite recentemente, è possibile evincere alcuni fenomeni comuni, pur tenendo nella dovuta considerazione le peculiarità della formula imprenditoriale di ciascuna banca:

  1. Per quanto attiene gli accantonamenti per perdite su crediti (Loan Loss Provisions) si osserva una panoramica eterogenea. In generale è da distinguere gli accantonamenti attribuibili alla componente principale o core degli asset, rispetto ai crediti ‘non core’. Un miglioramento, quindi una riduzione nel tasso di inadempienza dei crediti core ha consentito in generale di calmierare gli LLP totali ma anche di effettuare maggiori accantonamenti attribuibili alla componente ‘non core’ a fronte dei minori accantonamenti ‘core’.
  2. Sul fronte dell’NII (Net Interest Income), si osservano due elementi di segno opposto che incidono in modo contrario l’uno all’altro sul margine d’interesse: da un lato il beneficio da contenimento costo del funding delle TLTRO III (Targeted Long Term Financing Operations), dall’altro, l’effetto ‘liquidità’ parcheggiata sui conti lato retail, unita a un apparente rallentamento nella domanda di credito lato corporate (minori volumi impiego) e al persistere di tassi d’interesse molto bassi hanno inciso negativamente sul margine d’interesse.
  3. Persistenza dell’effetto positivo sul conto economico derivante da commissioni applicate alla clientela, vista l’aumentata propensione al risparmio, pur essendo permanente il fenomeno del ‘parcheggio di liquidità sui conti correnti’, si evidenzia l’aumento degli AUM (Asset Under Management) quindi la tendenza della clientela  alla scelta di prodotti del risparmio gestito;
  4. Confermata la tendenza al beneficio degli utili da trading proprietario in titoli e altri strumenti finanziari.

Anche dalla lettura di alcune trimestrali europee è possibile dedurre alcuni fenomeni comuni:

  1. Alcune banche di area euro stanno facendo pressione per un ‘alleggerimento’ del coefficiente di leva finanziaria (leverage ratio). Per completezza ricordiamo che, Basilea III ha introdotto un “coefficiente di leva finanziaria” minimo. Il coefficiente di leva finanziaria è stato calcolato dividendo il capitale di classe 1 per il totale delle attività consolidate medie della banca; le banche devono mantenere un coefficiente di leva finanziaria superiore al 3% nell’ambito di Basilea III.
  2. Notevole calo degli accantonamenti per perdite su crediti nel primo trimestre 2021 a conferma dell’orientamento fortemente prudenziale degli accantonamenti (LLP) già applicati nel 2020 a causa della pandemia, segnalando in tal senso  il miglioramento delle prospettive macroeconomiche per quest’anno.
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