Redditività e riserve delle banche americane- Maggio 2021

di Ivo Invernizzi

Secondo un report della nota agenzia di rating Standard & Poor’s, l’enorme stock di riserve dovuto ad accantonamento per perdite su crediti dalle banche americane e accumulato nel corso del 2020, dovrebbe rivelarsi più che sufficiente al fine di copertura delle perdite su crediti realizzate nel 2021, consentendo alle aziende bancarie americane di ridurre molto tali accantonamenti quest’anno. Le banche statunitensi, che hanno adottato il criterio ‘prospettico’ o ‘forward looking’ di accantonamento per perdite su crediti CECL (Current Expected Credit Losses), hanno innalzato gli accantonamenti totali per perdite su crediti di settore al 2,23% nel corso del terzo trimestre 2020. Tuttavia, con il miglioramento della congiuntura economica atteso, un certo numero di banche ha ridotto i propri accantonamenti nel quarto trimestre del 2020, lasciando la metrica a solo 2,17% entro la fine dell’anno. S&P prevede che gli accantonamenti non raggiungeranno gli addebiti nel 2021 e 2022, consentendo alle banche di distribuire rispettivamente  13,26 miliardi di dollari e  13,88 miliardi di dollari di riserve nei due citati esercizi.

In sintesi, secondo S&P la redditività delle banche americane nel 2021 migliorerà grazie a:

  • riduzione del costo del credito;
  • miglioramento dei margini

Noi osservatori di AnalisiBanka, aggiungiamo certamente che, il buon tasso di diffusione dei vaccini e il miglioramento delle prospettive sui consumi possono sicuramente contribuire alla riduzione degli accantonamenti per perdite su crediti. Tuttavia, un divario immunitario persistente e ampio,  forse imputabile al risultato di un vaccino meno efficace o di un ciclo di distribuzione allungato, pone seri interrogativi sul fatto che tale distribuzione di riserve possa rivelarsi troppo ottimista. Si noti che, il ‘comportamento di accantonamento’ delle banche americane nel 2020 e nell’esercizio corrente è stato molto eterogeneo, seppure non sia dettaglio di poco conto che alcune ‘big ‘ di Wall Street, abbiano già provveduto in aprile alla distribuzione mediante dividendi di una parte consistente di tali riserve.

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