Recovery Fund e financial stability review
Il 27 maggio 2020 La Commissione Europea ha annunciato il lancio del Recovery Fund  da 750 miliardi di euro (500 miliardi in grants o finanziamenti agli Stati a fondo perduto e 250 in loans); indichiamo al lettore il raccordo con alcune considerazioni di Luis De Guindos Vice Presidente BCE, alla luce della recente pubblicazione BCE ‘Financial Stability Review’ in data 26 maggio 2020. L’alto funzionario europeo si era dichiarato ampiamente favorevole al Recovery Fund, in aggiunta alle recenti misure anti pandemiche BCE (es. modificate condizioni sui collaterali per rifinanziamento, PEPP, capital relief, raccomandazioni sui dividendi, etc.). La Review evidenzia alcuni rischi della crisi riguardanti le banche europee, che, secondo De Guindos, originano anche dalle asimmetrie tra gli Stati UE: differenti politiche fiscali nazionali, differenti modalità applicative di finanziamento garantito dallo Stato e moratorie sui crediti, differenti costi del funding del debito interno mediante govies visto il differente rischio di credito sovrano. In tal senso, uno ‘strumento di bilancio paneuropeo’ come il Recovery Fund (finanziato mediante ‘Recovery bonds’ il cui rendimento sarebbe funzione di un rating tripla A) potrebbe aiutare a risolvere questa eterogeneità perché comporterebbe la mutualizzazione del debito e la convergenza nei costi di funding tra Stati diversi, ovviando almeno parzialmente a un eventuale downgrade nel rating di alcuni Stati periferici ‘meno fortunati’ e più colpiti dalla crisi.
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