Back to basics: indicatori di rischio di credito – Marzo 2021

di Ivo Invernizzi

Proseguendo il nostro viaggio nelle trimestrali bancarie, si evidenzia che i principali Indicatori di rischio di credito per un Gruppo bancario possono essere analizzati sia nella loro evoluzione registrata nel corso del 2020, sia in termini di ‘fotografia’ a fine anno. Soprattutto alla luce degli effetti della pandemia da Coronavirus. Vediamo brevemente tali metriche

  • una misurazione generica totale percentuale del livello di rischio di credito valutato  nel corso del 2020 e la sua variazione percentuale rispetto all’anno 2019. Tale misurazione è sia statica sia in termini di variazione percentuale e può essere effettuata anche su trimestre precedente o su analogo trimestre dell’anno precedente e spesso, per le banche con reti a respiro internazionale va epurata  degli effetti delle variazioni del tasso di cambio nelle rispettive divise in cui operano le sussidiarie. La misurazione di un indicatore globale si basa su modelli di credit risk management complessi.
  • Il saldo dei crediti in sofferenza può essere inferiore a quello di fine dicembre dell’anno precedente anch’esso misurato in termini percentuali e di variazione anno su anno e trimestre su trimestre  misurato a cambi costanti, sempre nel caso di banche internazionali dotate di sussidiarie con sede legale in pasi differenti. L’aumento di tale indicatore può essere ricondotto all’entrata in default di particolari categorie di portafogli crediti corporate e retail
  • l’NPL ratio (che lo ricordiamo è dato dal quoziente dove a numeratore troviamo gli NPL totali e a denominatore il totale crediti) viene misurato percentualmente (alcune banche registrano livelli di tale indicatore pari al 4-5%) alla fine di dicembre 2020. Ancora una volta, se ne misura la variazione su fine anno precedente e su terzo trimestre.
  • Gli accantonamenti per perdite su crediti (o LLP o Loan Loss Provisions) ancora  vengono misurati in modo statico sia percentualmente sia nella loro variazione su  trimestre. Ad incidere sui conti economici di molte banche sono stati gli accantonamenti per perdite su crediti effettuati nel primo semestre, a causa del maggior rischio credito da Covid-19.
  • Il grado di copertura degli NPL (rapporto tra accantonamenti svalutazioni su crediti sui soli NPL a numeratore e totale NPL di periodo) è un altro indicatore importantissimo, misura il “quanto le perdite derivanti dai crediti non performanti’ siano già ‘scontate’ a conto economico”. In molte banche si aggira su valori intoro all’80-85%. Può aumentare per effetto dell’incremento del saldo crediti in sofferenza, ma allo stesso tempo può far registrare un netto miglioramento rispetto all’esercizio 2019.
  • Il costo del rischio (Cost of Risk  o CoR  dato dal rapporto tra accantonamenti per perdite su crediti a numeratore e livello medio stock del portafoglio crediti della Banca nel periodo analizzato) cumulato al 31 dicembre 2020 viene misurato sia a fine 2020, sia a fine terzo trimestre (si aggira in genere su valori compresi tra 1.5%-2%) la sua entità è legata a doppio filo alla variazione del costo per accantonamento perdite su crediti.

 

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