Green Asset Ratio per le banche europee: luci e ombre – Settembre 2021

di Ivo Invernizzi

GREEN ASSET RATIO PER LE BANCHE: LUCI E OMBRE

Il Green Asset Ratio (GAR) è definito dall’Atto Delegato Europeo 4987 di luglio 2021 all’articolo 8 secondo la Tassonomia, o classificazione Europea delle attività economiche come ‘Green’.  Si tratta in sintesi di un indicatore mediante il quale le istituzioni finanziarie europee, primariamente le banche, dovranno comunicare quanta parte del proprio bilancio è  green o ‘verde’.

Il calcolo del Green Asset Ratio o GAR  altro non è che una frazione e prevede indicazione:

  • A numeratore: proporzione degli assets a bilancio delle istituzioni finanziarie che possono finanziare e sono investite in attività economiche ‘verdi’ allineate alla tassonomia europea (classificazione di attività economica come ‘verde’). Tra esse si includono i crediti, le obbligazioni, le azioni, i collaterali inclusi sulla base delle attività economiche ‘verdi’ incluse nella tassonomia europea sulla base di indicatori KPI (Key Performance Indicators) sia di investimento in capitale fisso o Capex sia di turnover degli asset sottostanti. Sono esclusi dal numeratore del ratio tutti gli asset di tipo finanziario detenuti a scopo di trading, i crediti interbancari ‘on-demand’, gli asset esclusi dall’ambito previsto dalla NFRD (Non Financial Reporting Directive) cioè prestiti alle PMI che non rientrano nel campo di applicazione della direttiva sull’informativa non finanziaria (NFRD) e pertanto non pubblicano informazioni sul loro allineamento alla tassonomia verde europea, ed esposizioni extra UE e i derivati di hedging.
  • A denominatore: totalità degli asset dell’istituzione finanziaria, totale crediti, totale obbligazioni e azioni in portafoglio, totale collateral recuperato, e tutti gli altri asset presenti a Bilancio. Sono esclusi sia dal numeratore sia dal denominatore del ratio le esposizioni verso governi, banche centrali, emittenti sovranazionali e gli asset del trading book.
  • Vanno inclusi sia a numeratore sia a denominatore del GAR i finanziamenti a enti locali come social housing, trasporti pubblici e simili.

E’ da notare che, per quanto attiene il numeratore, nello stesso possono essere inclusi bond non propriamente denominati come ‘Green Bond’ dando all’asset un peso di ponderazione allineato al KPI relativo al turnover e al CapEx  (investimento in capitale fisso) dell’emittente del bond, coerente alla tassonomia europea.

Esistono due ordini di critiche mosse dagli esperti  al GAR:

  • alcuni tipi di attività non saranno valutate per l’inclusione nel numeratore GAR (attività “verdi”) anche se potrebbero essere qualificate come “verdi”, ma rimarranno comunque nel denominatore (attività totali).
  • Il GAR potrebbe mettere in una posizione di svantaggio le banche con una quota elevata A Bilancio di prestiti alle imprese la cui attività non rientra nel perimetro della NFRD o esposizioni extra UE. Significa quindi un GAR più basso per le banche le cui attività sono meno coperte dalla tassonomia dell’UE fino a quando più settori di attività non saranno inclusi nei criteri di screening.

La normativa prevede vari step di reporting  per le banche con decorrenza gennaio 2022, 2023,  che sfoceranno a gennaio 2024 in un reporting relativo a valore di stock e flusso del GAR, unitamente alle esposizioni  ‘verdi’ fuori bilancio.

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