EBA Stress Test 2023: banche europee resilienti, bene le banche italiane – Luglio 2023

di Ivo Invernizzi*

   Il 28 luglio 2023 l’EBA ha pubblicato i risultati del suo stress test sul sistema bancario europeo.

Nello stress test 2023 sono state analizzate 70 banche (20 in più rispetto alle 50 del 2021), che rappresentano circa il 75% delle attività totali delle banche dell’UE. Questo test applica un ipotetico scenario macro-avverso nel periodo 2023-2025.

Lo stress test di quest’anno include alcuni importanti miglioramenti rispetto agli esercizi di stress test passati:

  • aumento del campione con 20 banche in più
  • introduzione di elementi top-down per le commissioni nette (Net Fee and Commission Income o NFCI)
  • analisi di dettaglio sulle esposizioni settoriali delle banche.

Il nuovo scenario avverso comprende le ipotesi seguenti.

Variabili macroeconomiche:

  • calo cumulativo del PIL reale del 6,0%, che è più grave rispetto ai precedenti stress test EBA (3,6%),
  • tasso di disoccupazione che sale al 12,4% (come nel 2021),
  • calo cumulativo dei prezzi residenziali del 21% (rispetto al -16% del 2021),
  • calo cumulativo del prezzo Commercial Real Estate (CRE) del -29% (rispetto al -31% del 2021),
  • inflazione cumulata del 20% (contro il 2% del 2021).
  • Contrariamente agli scenari precedenti, lo scenario avverso presuppone tassi d’interesse e spread creditizi molto più elevati nell’orizzonte di tre anni.

Banche:

  • gli utili più elevati aumentano il coefficiente patrimoniale di 356 punti base alla fine del 2025.
  • Il reddito netto da interessi (Net Interest Income o NII) costituisce il contributo positivo maggiore.
  • L’impatto negativo delle perdite su crediti sul coefficiente CET1 (405 basis point) è inferiore rispetto allo stress test sul 2021
  • I tassi di perdita  su crediti sono simili allo stress test 2021.
  • Le perdite su crediti corporate verso grandi imprese e verso PMI rappresentano oltre la metà delle perdite totali su crediti.
  • il reddito da interessi netto cumulato (NII) ammonta a 803 miliardi di euro.
  • le proiezioni delle commissioni nette e dei proventi da commissioni (NFCI o Net Fee and Commission Income) vengono fornite direttamente alle banche sulla base di un modello top-down, a differenza dello stress sul 2021.
  • Le spese aggregate sono pari a 342 miliardi di euro alla fine del 2022. Le spese cumulative nei tre anni sono pari a 1.036 miliardi di euro.
  • I principali driver dell’impatto del rischio di mercato sono: l’utile netto di negoziazione, l’Other Comprehensive income (incluso il fair value mediante OCI) e il rischio di credito da controparte.
  • gli importi totali dell’esposizione al rischio (REA o Risk Exposures Amount) aumentano del 13,8% e l’aumento del rischio di credito costituisce il contributo principale.

   Il coefficiente patrimoniale Fully Loaded CET1 si attesta al 10,4% e risulta migliore rispetto al 2021 nonostante le ipotesi più rigorose; i risultati dovrebbero aumentare la fiducia sul potenziale di rendimento del capitale per le banche europee .

In particolare:

  • l’utilizzo di capitale nello scenario avverso dello stress test è di 459 punti base, con un CET1 ratio Fully Loaded che alla fine dell’orizzonte temporale di scenario risulta essere in media del 10,4%.
  • nello scenario avverso il coefficiente patrimoniale CET1 medio scende dal 15% nel 2022 al 10,4% nel 2025. Nello scenario di base il coefficiente patrimoniale CET1 aumenta di 136 punti base attestandosi al 16,3%.
  • le banche sensibili ai tassi (soprattutto quelle italiane) sono migliorate rispetto ai risultati più severi delle banche olandesi.
  • la combinazione di riforme normative e sforzi delle banche ha portato a chiari miglioramenti per le aziende di credito dell’UE sia in termini di posizione patrimoniale sia di qualità degli attivi, in seguito alla crisi finanziaria globale.

 Nonostante le ipotesi  macroeconomiche, di operatività e rischio bancari più restrittive rispetto allo stress test precedente, le banche dell’Unione Europea sono ‘andate meglio’ dell’ultima volta, con il loro CET1 ratio che ha raggiunto un buon 10,4% medio. Si noti inoltre che, oltre alle ipotesi teoriche su indicate,  le banche hanno superato a pieni voti il recente stress test nel concreto (pandemia, guerra in Ucraina, crisi di liquidità, inflazione, recessione tedesca, dissesto Credit Suisse), confermando la resilienza del settore bancario agli scossoni. I risultati dello stress test del 2023 mostrano che le banche europee rimangono resilienti in uno scenario avverso che combina una grave recessione dell’UE e globale, tassi di interesse in aumento e spread di credito in crescita. Venendo a casa nostra, nel test le banche italiane evidenziano ottima robustezza patrimoniale media con CET1 Fully Loaded:

  • 17,99% al 2025 nello scenario base
  • 11,48% nello scenario avverso, (alta inflazione, tassi in crescita, calo PIL).

*“i contenuti sono riferibili unicamente all’autore ed esprimono la sua personale opinione al 29/07/2023, non costituiscono alcuna raccomandazione d’investimento e non impegnano le società e istituzioni di appartenenza”

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RIFERIMENTI

EBA publishes the results of its EU-wide stress test, European Banking Authority, 28th July 2023

https://www.eba.europa.eu/eba-publishes-results-its-2023-eu-wide-stress-test

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