Commissioni per servizi bancari: l’ancora di salvezza per la redditività? – Novembre 2021

di Ivo Invernizzi

Secondo un articolo pubblicato dal noto financial provider Reuters il 15 novembre 2021 dal titolo ‘Europe’s banks turn to fees to kick customers’ branch habit’, l’aumento delle commissioni (fee) per servizio bancario classico alla clientela retail (da distinguersi dalle commissioni da investment banking) è la vera risposta forte data da molte banche europee all’ineludibile calo dei margini d’interesse (NII o Net Interest Income) registrato negli ultimi anni e imputabile anche allo scenario dei tassi negativi. 

L’enfasi posta sulle commissioni bancarie nei conti economici, oltre al naturale diversivo alla insoddisfacente redditività da attività di gestione operativa caratteristica da intermediazione creditizia,  rappresentano uno degli aspetti dell’evoluzione del modello di business della banca, che sta caratterizzando molto questo periodo di pandemia, ma che già era partito in periodo pre-pandemico.

Questo ‘giro di vite’ imposto a molti clienti retail pare anche essere la naturale conseguenza di due fattori (non sono gli unici):

  1.    la ‘transizione al digitale’ adottata da molte banche e la corrispondente riduzione delle reti fisiche di filiali. Si tratta in sostanza di ‘far pagare’ alla clientela alcuni dei servizi in passato connessi all’uso dello       sportello fisico che prima (in assenza dell’home banking da pc e del mobile banking con app su smartphone) – se erogati in filiale dall’impiegato bancario – erano gratuiti.
  2.    l’impennata delle riserve bancarie detenute dalle banche presso BCE durante la pandemia conseguente al prolungato periodo di politica monetaria ‘easy’ espansiva della Banca Centrale, riserve queste che hanno un notevole costo opportunità per le banche, dato dal dover ‘pagare BCE per parcheggiarvi denaro’.

In sintesi, secondo quanto sostenuto nell’articolo di Thomson Reuters, presso alcuni noti player bancari europei ‘ I cambiamenti nelle commissioni sono una risposta ai miliardi di euro di entrate perse nel margine di interesse presso le banche europee durante l’ultimo decennio di tassi bassi o negativi’

Per dovere di completezza, ricordiamo alcune (ma non tutte) tra le commissioni addebitate dalle aziende di credito per servizi bancari tradizionalmente ‘fisici’:

  • fee generiche da utilizzo della filiale;
  • fee su carta di debito addebitate a clienti non fedeli;
  • fee per prelievi inferiori a un certo importo minimo;
  • fee per la tenuta di un conto bancario;
  • fee per rapporti aperti da nuovi clienti su conti con giacenza iniziale superiore a un certo importo;
  • fee varie per altri servizi bancari classici;
  • fee per conti correnti con servizi di home banking.

Il dato di fatto è che, l’incremento del rapporto tra le commissioni nette di molte banche e il reddito operativo netto totale rappresenta un fenomeno innegabile, come desumibile da molte trimestrali bancarie di recente pubblicazione. Il fatto che alcuni (ma non tutti) tra questi servizi fossero erogati gratuitamente in passato dalle banche tradizionali e ora sono gratuiti o a buon mercato presso le banche digitali, deve far pensare.

Il contributo di Reuters termina con una considerazione che noi di AnalisiBanka condividiamo molto, ovvero che, l’aumento delle commissioni da servizi connessi all’uso delle filiali fisiche tradizionali potrebbe forse contribuire ad aumentare l’esclusione finanziaria, soprattutto per i clienti retail più anziani che talvolta non sono a proprio agio con le tecnologie  quali il digital remote banking o il mobile banking. È peraltro da ricordare che, sia i clienti baby boomers, sia i millennial, si sono ormai quasi totalmente riconvertiti al digitale e ovviamente i giovanissimi che rappresentano la clientela futura, lo sono già in origine. Aggiungiamo inoltre che, un punto di forza che assicura quote di mercato a molte banche ‘esclusivamente digitali’ è proprio il loro ingresso ‘baldanzoso’ nell’arena competitiva delle banche tradizionali fornendo i servizi bancari classici o a commissioni zero o di importo irrisorio. Ma siamo sicuri che la filiale in futuro non servirà più?

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