Banche regionali americane: nuove regole sul capitale e sulla liquidità? – Giugno 2023

di Ivo Invernizzi*

   A seguito dei recenti fallimenti di tre banche regionali statunitensi (Silicon Valley Bank, Signature Bank, First Republic Bank) e delle difficoltà di Pacwest Bancorp, molti articoli di stampa hanno ipotizzato una probabile revisione delle regole sul capitale e sulla liquidità da parte della Fed per le aziende di credito regionali. Ricordiamo che, un recente studio dimostra che 186 banche regionali statunitensi potrebbero essere anche esse a rischio d’insolvenza.

In sostanza, la Fed parrebbe voler proporre di estendere regole più stringenti alle banche regionali, con asset compresi tra 100 miliardi a 700 miliardi di dollari, allineandole alle restrizioni normative (Basel III) previste per le grandi banche sistemiche.

In sintesi, secondo la Fed la lezione Silicon Valley Bank impone l’introduzione di regole severe riguardo:

  • liquidità
  • capitale
  • modalità di risoluzione

Si noti peraltro  il divario temporale tra l’introduzione di un’eventuale proposta di regolamentazione da parte della Fed (NPR o Notice for Proposed Regulation) e la sua attuazione effettiva, divario che, nel caso di Basilea III per i grandi player del banking a stelle e strisce (G-SIIB), ha superato i quattro anni.

Sotto il profilo operativo, per le banche regionali tale proposta potrebbe incidere fortemente sia sulle scelte di business al fine di costituire adeguate riserve di liquidità, sia sulle policy di ritenzione utili o dividendi e sul capital planning.  Vediamo quali potrebbero essere queste ipotesi regolamentari.

Il Capitale

In tema di regole sul capitale gli esperti attendono:

  • inclusione obbligatoria di utili o perdite non realizzati su titoli nelle riserve di patrimonio netto (Other Comprehensive Income) incidendo di fatto sul CET1 (patrimonio di migliore qualità) e sul CET1 ratio (patrimonio di miglior qualità rapportato alle RWA o attività ponderate per il rischio). Ricordiamo che la crisi di liquidità di SVB è stata originata dall’improvviso emergere di perdite a ‘mark to market’ su titoli Treasury a lunga scadenza indotta dal rialzo dei tassi.
  • Che i risultati dello Stressed Capital buffer (SCB) derivanti dallo stress test annuale (Dodd Frank Act Stress Test o DFAST) siano più volatili per le banche regionali e che tale test venga effettuato ogni anno anziché ogni due anni.

Per dovere di completezza, ricordiamo che:

  • L’accordo di Basilea III ha introdotto una regolamentazione che impone alle banche commerciali di mantenere un coefficiente patrimoniale minimo dell’8%, il 6% del quale deve essere Common Equity Tier 1. Il coefficiente patrimoniale CET1 ratio dovrebbe corrispondere almeno al 4,5%.
  • lo stressed capital buffer (SCB) rende dinamico il CET1 per le banche statunitensi in sede di Comprehensive Capital Analysis and Review o CCAR ed è determinato calcolando l’ammontare di capitale che una banca consuma teoricamente in sede di stress test con un limite minimo del 2.5%.

La Liquidità

 Negli States, esistono quattro tipologie prudenziali di banche (category I, II, III, IV), dove l’ordine dalla I alla IV è caratterizzato da una dimensione in asset decrescente e, conseguentemente, da un grado di regolamentazione decrescente in termini di requisito minimo di liquidità.

  • Le banche di categoria I di fatto includono le banche sistemiche (G-SIIB o Global Systemically Important Banks) devono rispettare il requisito LCR pieno previsto da Basilea (100% minimo nel rapporto tra asset liquidi HQLA e impegni di cassa a breve termine 30 giorni)
  • Le banche di categoria II sono soggette ad altrettanto requisito di liquidità.
  • Le banche di categoria III devono aderire a un requisito LCR meno rigoroso (“modificato”) rispetto ai GSIB, ovvero 85%.
  • l’LCR non è attualmente applicabile alle banche di categoria IV (tra le quali ad esempio rientrava Silicon Valley Bank).

Alcuni esperti attendono che l’LCR 100% sia applicabile alle banche regionali, di fatto equiparandole, in termini di requisiti di liquidità, alle banche sistemiche.

L’impatto degli eventuali nuovi requisiti di liquidità e capitale sul modello di business

  L’introduzione di requisiti di capitale e soprattutto di liquidità più stringenti, potrebbe impattare la formula imprenditoriale delle banche americane regionali nei seguenti termini:

  • una quota relativa maggiore di HQLA, ovvero di attività liquide e di titoli in rapporto al totale degli asset che producono reddito dovrebbe tradursi in una probabile riduzione del margine netto d’interesse netto o NII (Net Interest Income).
  • Una maggior propensione alla raccolta mediante depositi di origine corporate ad alto saggio di rotazione (si vedano i conti correnti per la gestione della tesoreria aziendale) e a basso livello di giacenza media rispetto alla raccolta mediante depositi retail, potrebbe comportare uno spostamento del funding  sul comparto ‘wholesale’ ovvero con ricorso al mercato interbancario, che, in un contesto di tassi ufficiali Fed crescenti, potrebbe alzare il costo medio della provvista.
  • L’adozione di requisiti più stringenti sul capitale potrebbe a propria volta, per ovvii motivi, incidere negativamente sulla profittabilità netta delle banche regionali (ROTE Return on Tangible Equity).

   L’importanza del sistema bancario regionale americano

 Si prega di notare che, sebbene in realtà regolamentato in modo molto scarso, il sistema bancario regionale negli Stati Uniti è davvero vitale per l’economia statunitense perché costituisce una delle principali, se non l’unica, fonte di funding per il tessuto imprenditoriale delle piccole aziende americane:

  • le piccole imprese generano due nuovi posti di lavoro su tre nel paese.
  • Facilitare lo sviluppo e l’introduzione di nuovi prodotti e servizi.
  • L’accesso a prestiti, linee di credito e altri servizi finanziari forniti dalle banche è fondamentale per la sopravvivenza e la crescita delle piccole imprese.
  • Le banche regionali svolgono un ruolo significativo nel panorama dei crediti corporate detenendo quasi un prestito su tre per le piccole imprese fornito dalle banche.
  • Le banche regionali mostrano alcuni dei più alti tassi di concessione di prestiti pro capite alle piccole imprese nel nord-est, nel sud, nell’ovest e in alcune regioni del Midwest.
  • Il Paycheck Protection Program (PPP) è stato introdotto dalla Fed durante la pandemia di COVID-19 e ha agevolato il credito fornito alle aziende dal sistema bancario regionale.
  • Durante quel periodo, le banche regionali hanno svolto un ruolo significativo, rappresentando circa il 25% di tutti i prestiti PPP in termini di importi in dollari. The Importance of Regional Banks for Small Business.

*“i contenuti sono riferibili unicamente all’autore ed esprimono la sua personale opinione al 18/06/2023, non costituiscono alcuna raccomandazione d’investimento e non impegnano le società e istituzioni di appartenenza”

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RIFERIMENTI

Lending and Economic Growth, Bank Policy Institute, May 2023

https://bpi.com/the-importance-of-regional-banks-for-small-business-lending-and-economic-growth/

Monetary Tightening and  U.S. Bank Fragility in 2023,: Mark to Market Losses and uninsured depositors runs?,  SSN Papers, 13th March 2023

https://papers.ssrn.com/sol3/papers.cfm?abstract_id=4387676

Applicability Thresholds for Regulatory Capital and Liquidity Requirements,  Final Rule, Office of the Comptroller, 1st November 2019

https://www.occ.treas.gov/news-issuances/bulletins/2019/bulletin-2019-52.html

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