Banca d’Italia: esclusione delle esposizioni verso BCE dal coefficiente di leva finanziaria – Luglio 2021

di Ivo Invernizzi

Il Regolamento (UE) n. 876/2019 (c.d. CRR 2), che modifica il Regolamento (UE) n. 575/2013 (c.d. CRR), ha introdotto dal 28 giugno 2021 un requisito di primo pilastro di leva finanziaria pari al 3%.

Si tratta di una proroga estesa al 31 marzo 2022 delle esenzioni di talune voci dal calcolo di tale coefficiente concesse  da BCE in settembre 2020 e che avrebbe dovuto terminare il 27 giugno 2021.  Con apposito comunicato del 20 giugno 2021, Banca d’Italia ha confermato l’intendimento BCE già comunicato il 18 giugno 2021 di estendere fino a marzo 2022 l’esclusione delle esposizioni delle banche verso la banca centrale (costituite da monete, banconote e depositi presso la banca centrale) dal calcolo del citato requisito di leva finanziaria massima, disponendo che:

‘Tenuto conto di quanto dichiarato dalla BCE, con la presente comunicazione la Banca d’Italia stabilisce e dichiara pubblicamente che: a) sussistono circostanze eccezionali che, al fine di agevolare l’attuazione delle politiche monetarie, giustificano l’esclusione dalla misura dell’esposizione complessiva per il calcolo del coefficiente di leva finanziaria delle esposizioni verso la banca centrale di cui all’articolo 429 bis, paragrafo 1, lettera n), CRR; b) le circostanze eccezionali hanno avuto inizio in data 31 dicembre 2019. ‘

E che:

‘Tenuto conto dell’esigenza di agevolare l’attuazione delle misure di politica monetaria adottate in conseguenza della situazione generata dalla pandemia di COVID-19 e della durata attualmente prevista per i programmi di acquisto netti nell’ambito del Pandemic Emergency Purchase Programme (PEPP), l’esclusione si applica dal 28 giugno 2021 al 31 marzo 2022.

Si noti che, già nel suo  comunicato del 18 giugno 2021 BCE aveva stimato i benefici quantitativi di tale esclusione in termini di maggior patrimonio CET1 (capitale di miglior qualità) per le banche europee. Citiamo dal comunicato BCE:

‘Sulla base dei dati di fine dicembre 2020 delle 39 banche significative che già escludono le esposizioni verso le banche centrali dal loro coefficiente di leva finanziaria, la misura annunciata oggi aumenterebbe in media di 0,5 punti percentuali il margine rispetto al requisito del coefficiente di leva finanziaria (circa 70 miliardi di euro di capitale di classe 1). Questo è il risultato di due effetti in direzioni opposte:

  • un continuo aumento di 0,7 punti percentuali del coefficiente di leva finanziaria dovuto all’esclusione delle esposizioni della banca centrale, parzialmente compensato da
  • un aumento di 0,2 punti percentuali del requisito di coefficiente di leva finanziaria del 3% dovuto alla ricalibrazione . ‘

Secondo noi di AnalisiBanka, l’esclusione contenuta nel comunicato Bankit è una conferma importante di quanto già raccomandato da BCE, ricordando tuttavia che solo l’esclusione dell’aumento delle esposizioni verso le banche centrali misurata dalla fine del 2019 apporta un beneficio alla patrimonializzazione delle banche europee.  In tema di misure di ‘relief’ dal calcolo di leva finanziaria, ricordiamo per completezza che oltreoceano, negli Stati Uniti , l’esenzione per le banche americane delle esposizioni in titoli Treasury e riserve bancarie ufficiali dal calcolo del loro ‘Supplementary Leverage Ratio’ (SLR) introdotta dal Federal Reserve Board come misura agevolativa di emergenza pandemica in aprile 2020, è stata sospesa in marzo 2021.

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