Back to basics: Supplementary Leverage Ratio – considerazioni critiche – Maggio 2025

di Ivo Invernizzi*

Il Supplementary Leverage Ratio (SLR) è un indicatore ‘figlio di Basilea’ che impone alle grandi banche americane di mantenere un livello minimo di capitale di Categoria 1 (Tier 1 o migliore qualità) in relazione alla loro esposizione totale alla leva finanziaria ‘supplementare’. Funge da misura supplementare ai requisiti patrimoniali basati sul rischio, il che significa che non distingue tra le attività a basso rischio e quelle a maggior rischio. Nello specifico, le grandi banche statunitensi sono tenute a detenere almeno il 3% del loro totale attivo in capitale di Classe 1, con un ulteriore buffer del 2% per le holding bancarie di primo livello, ottenendo un requisito patrimoniale totale del 5%. In sostanza si tratta di rapportare il capitale di categoria 1 a numeratore con le attività a denominatore, ivi inclusi i titoli di Stato americani o Treasury. L’SLR fa parte del quadro normativo di Basilea III, coinvolge pertanto le sole grandi otto banche americane (G-SII) contemplate nel perimetro regolamentare di Basilea e non le banche regionali che ne sono escluse.

Obiettivo

L’SLR è concepito come un elemento di supporto ai requisiti patrimoniali ponderati per il rischio, garantendo che le banche dispongano di capitale sufficiente ad assorbire potenziali perdite anche in periodi di stress.

Calcolo

Si calcola dividendo il capitale di Classe 1 di una banca a numeratore per la sua esposizione totale (asset) alla leva finanziaria a denominatore.

Analisi del rischio

A differenza dei requisiti patrimoniali basati sul rischio, l’SLR tratta tutte le attività allo stesso modo, indipendentemente dal loro profilo di rischio.

Treshold minimo

1. Le grandi banche statunitensi devono mantenere un requisito minimo Supplementary Leverage Ratio del 3%.
2. Le holding bancarie di primo livello devono detenere un buffer aggiuntivo del 2%, portando il loro requisito totale al 5%.
Si tratta di ‘accantonare’ il 5% del capitale indipendentemente dal tipo di rischio che lo stesso dovrebbe fronteggiare.

Asset inclusi a denominatore del ratio

L’SLR può prevedere esclusioni specifiche, come i titoli del Tesoro e i depositi presso le banche della Federal Reserve, soprattutto in periodi di stress del mercato.

Riforma del Supplementary Leverage Ratio

Da tempo in ambiente finanziario, in particolare per una esponente Fed, si parla di riformare l’SLR, o meglio, secondo alcuni esperti, di escludere dal suo calcolo a denominatore i Treasury detenuti dalle grandi banche a bilancio e altre tipologie di esposizioni della banca. Analizziamo lo stato dell’arte sul tema.

• Alcuni funzionari Fed hanno citato le possibili conseguenze indesiderate del Supplementary Leverage Ratio (SLR) e di altri requisiti patrimoniali che limitano la capacità delle grandi banche di fornire liquidità al mercato.
• L’SLR come su indicato, è ‘overall’ cioè non distingue nel denominatore le attività free risk come possono apparire i Treasury da altre esposizioni a maggior rischio.
• La maggior parte delle grandi holding bancarie americane segnala un SLR ben superiore al minimo regolamentare 5%, questo le metterebbe ‘in sicurezza’ rispetto alle indicazioni guida di Basilea.
• La rimozione dei Treasury dal denominatore potrebbe attribuire alle banche maggior flessibilità nella progettazione dei propri attivi finanziari, riducendo anche l’assorbimento patrimoniale derivante dall’acquisto dei Treasury.
• La citata rimozione migliorerebbe la liquidità e fluidità negli scambi sul mercato dei Treasury.
• Il capitale ‘liberato’ a seguito della probabile citata riforma potrebbe essere ‘reimpiegato’ non necessariamente in attività finanziarie obbligazionarie fruttifere ma forse in attività maggiormente rischiose, oppure direttamente nell’economia reale mediante concessione di maggior credito alle aziende che garantisca miglioramenti nel margine di interesse.
• Tale scelta, determinerebbe una riallocazione degli attivi bancari su asset differenti.
• La riforma potrebbe certamente incentivare la domanda di Treasury dalle banche indipendentemente dal loro business model incentivando il Tesoro americano a emetterne di più.
• Due alternative a detenere titoli di Stato, potrebbero essere il credito corporate o il credito immobiliare commerciale (CRE).
• Ricordiamo che, nel 2020, al fine di migliorare la liquidità del mercato, la Fed introdusse la ‘sospensione’ dell’SLR o meglio l’esclusione di Treasury e depositi cash dal denominatore dell’SLR.

In sintesi, secondo alcuni esperti le modalità di riforma dell’SLR potrebbero essere due:
• possibile esclusione dei depositi cash e dei Treasury dal calcolo.
Modifica al 3% treshold minimo anche per le grandi holding bancarie con modalità ‘onnicomprensiva’.

Il secondo filone di probabile riforma potrebbe portare ancora a una maggior elasticità gestionale per le grandi banche nella scelta sul dove redistribuire l’utilizzo di capitale liberato su varie tipologie di impieghi.

     *“i contenuti sono riferibili unicamente all’autore ed esprimono la sua personale opinione  all ‘ 11/05/2025, non costituiscono alcuna raccomandazione d’investimento e non impegnano le società e istituzioni di appartenenza”

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RIFERIMENTI

Banks’ Supplementary Leverage Ratio, Office of Financial Research, August 2, 2024

https://www.financialresearch.gov/the-ofr-blog/2024/08/02/banks-supplementary-leverage-ratio/

Bank Regulation and beyond, Michelle Bowman. Federal Reserve, February 5 2025

https://www.federalreserve.gov/newsevents/speech/bowman20250205a.htm

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