Back to basics: margine d’interesse, quali le leve per le banche? Un approfondimento. – Luglio 2025

di Ivo Invernizzi*

Come acutamente evidenziato in un paper pubblicato da Banque de France nel 2023 , il reddito netto da interessi (Net Interest Income o NII) rappresenta il propulsore di profittabilità per le banche europee, fungendo da indicatore di performance critico e da focus strategico per i responsabili crediti e finanza. Il reddito netto da interessi (margine d’interesse o NII Net Interest Income) è la differenza tra gli interessi maturati sulle attività bancarie fruttifere e gli interessi pagati sulle passività fruttifere, in breve il costo per interessi da funding. L’NII è una fonte primaria di entrate per le banche, in particolare per quelle che si concentrano sulle tradizionali attività di prestito e di raccolta di depositi.

Il reddito netto da interessi o NII (Net Interest Income) permane il principale contributore ai ricavi delle banche europee. L’NII si calcola sottraendo la spesa totale per interessi dal reddito totale per interessi. Un NII più elevato indica generalmente una banca più redditizia, poiché suggerisce che la banca sta gestendo in modo efficace lo spread tra i tassi attivi e passivi.

Il mix di depositi e il livello di copertura del rischio tasso (interest rate risk hedging) spiegano in gran parte la differenza di performance del reddito netto da interessi tra le banche. Ad esempio, le banche con sede legale in alcuni paesi ‘non core’ europei presentano una quota significativamente maggiore di depositi overnight e conti correnti con liquidità ‘parcheggiata’ (che in genere sono remunerati con pochi basis point), e allo stesso tempo la quota coperta (hedging) è inferiore rispetto alle banche di altri paesi ‘core’ europei. Di conseguenza, all’aumentare dei tassi di interesse, il beneficio al reddito netto da interessi per le banche dei citati paesi non core o periferici, nel corso del 2024 e nei primi mesi del 2025 è stato maggiore.

La robusta crescita dei depositi e dei margini d’interesse, unita a una curva dei rendimenti più ripida e a migliori prospettive di crescita dei crediti, secondo alcuni esperti sosterranno il margine d’interesse anche nel prossimo esercizio, nonostante l’evidente ciclo di easing (taglio tassi) introdotto da BCE.

  1. I driver fondamentali del NII

• Attività fruttifere: principalmente prestiti (al consumo, ipotecari, commerciali), portafogli titoli e liquidità/riserve detenute presso le banche centrali
• Passività fruttifere: depositi della clientela (a vista, a risparmio, a termine), finanziamenti all’ingrosso e titoli di debito (bond senior, subordinati, covered)
• Struttura di stato patrimoniale: combinazione tra strumenti a tasso variabile e fisso su entrambi i lati del bilancio ovvero sia in raccolta sia in impiego.

Alcune variabili importanti

• Contesto dei tassi di interesse: livello dei tassi di interesse, la forma della curva dei rendimenti, volatilità dei tassi.
• Struttura di bilancio: composizione asset e liabilities del bilancio e mismatching delle duration tra attività e passività.
• Dinamiche competitive: il potere di determinazione dei prezzi, la concorrenza sui depositi e la strategia volta a tutelare e ampliare quota di mercato.
• Contesto normativo: requisiti patrimoniali Basilea, norme sulla liquidità, regolamentazione del rischio di tasso di interesse.

Livello tassi d’interesse

Il livello assoluto dei tassi influisce sia sui rendimenti degli asset sia sul costo del funding per la banca. Aumento dei tassi di interesse: in genere avvantaggia le banche, poiché possono guadagnare di più sulle attività che generano interessi (come i prestiti), mantenendo al contempo le spese per interessi sulle passività (come i depositi) relativamente più basse, con conseguente aumento dell’NII. Calo dei tassi di interesse: può avere un impatto negativo sul reddito netto d’interesse (NII), poiché le banche potrebbero guadagnare meno sulle attività e al contempo affrontare una maggiore concorrenza per i depositi, con conseguente potenziale aumento delle spese per interessi.

Struttura della curva dei rendimenti

La curva dei rendimenti, o curva dei tassi, rappresenta graficamente la relazione tra il rendimento di obbligazioni e le loro rispettive scadenze. Nelle banche, questa curva è strettamente legata agli spread tra tassi attivi e passivi, influenzando direttamente la loro redditività e il loro rischio. L’inclinazione della curva dei rendimenti influisce sullo spread tra funding di breve e credito a medio lungo termine per la banca. Attese di irripidimento della curva dei rendimenti possono incentivare la banca a concentrarsi sulla parte breve o media della curva per quanto attiene gli investimenti.

Volatilità tassi

La volatilità dei tassi d’interesse e il margine d’interesse sono strettamente correlati e influenzano significativamente la redditività di una banca. La volatilità, ovvero le fluttuazioni dei tassi di mercato, può esporre la banca a rischi finanziari, in particolare al rischio di tasso di interesse e al rischio di liquidità. In momenti di fast market, un’impennata o discesa repentina dei tassi può costituire una sfida per i membri di un ALCO Asset Liability Management Committee.

Spread di tassi

La differenza tra i tassi di interesse su attività e passività è cruciale. Uno spread più ampio si traduce in un NII più elevato, mentre uno spread più ristretto può ridurre la redditività.

   2. Struttura dello stato patrimoniale della banca

Composizione degli impieghi

La dimensione e la qualità del portafoglio prestiti di una banca (commerciali, personali, mutui, ecc.) incidono notevolmente sul reddito da interessi. La sensitività degli asset totali della banca alle variazioni di tassi è funzione della quota relativa di asset a tasso fisso e asset a tasso variabile.

Caratteristiche della raccolta (liabilities)

La combinazione delle fonti di finanziamento (depositi, prestiti) influisce sulle spese per interessi. Il costo del funding è funzione della percentuale di depositi a vista, conti correnti, raccolta diretta e/o indiretta, time depo, obbligazioni emesse dalla banca sottoscritte sia da investitori retail sia istituzionali. Tali fonti di funding, possono impattare in misure differenti sul costo totale del funding per la banca.

Mismatching nella duration degli asset e delle liabilities

L’interest rate risk management mediante natural hedge (individuare pattern comportamentali sui depositi tali per cui il rischio tasso riconducibile agli asset (impieghi) è ‘naturalmente hedgiato’ dai depositi o uso di derivati specifici di tasso-principalmente interest rate swap- entra in gioco proprio per coprire il rischio che scaturisce dalla discrepanza tra bucket di scadenze dei depositi e duration dei crediti (maturity mismatch).

  3. Compliance a normativa bancaria

Requisiti di capitale

Una imposizione di alti requisiti di capitale regolamentare (si veda Basilea III e IV) può costituire un vincolo importante alla crescita strutturale della banca e conseguentemente alla sua capacità di generare NII prospettica.

Normativa sulla liquidità bancaria

La normativa europea sulla liquidità delle banche è principalmente contenuta nel Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) e nella Direttiva 2013/36/UE (CRD), che insieme costituiscono il quadro normativo di Basilea III per le banche nell’Unione Europea. La struttura degli asset e le strategie di funding per la banca sono fortemente influenzate dalla compliance agli indicatori di liquidità (LCR e NSFR). L’LCR mira a garantire che le banche abbiano la capacità di far fronte a richieste di prelievo di fondi da parte dei clienti e ad altri impegni finanziari a breve termine (orizzonte 30 giorni). L’NSFR, anch’esso previsto dal CRR, mira a garantire che le banche abbiano fonti di finanziamento stabili per sostenere le loro attività nel lungo termine (rapporto available stable funding/required stable funding orizzonte 1 anno). Questo requisito impone alle banche di mantenere un rapporto stabile tra le loro attività e passività, con l’obiettivo di ridurre il rischio di squilibri finanziari a medio e lungo termine. Oltre a questi due requisiti principali, la normativa europea sulla liquidità include anche disposizioni relative alla diversificazione delle attività di liquidità, alla gestione del rischio di liquidità e alla trasparenza.

Interest Rate Risk nel Banking Book (IRRBB)

NII (Margine di Interesse Netto) e IRRBB (Rischio di Interesse nel Banking Book) sono due concetti chiave nella gestione del rischio e della redditività delle banche, strettamente correlati. Il NII rappresenta il profitto di una banca derivante dalla differenza tra interessi attivi e interessi passivi, mentre l’IRRBB è il rischio che questa redditività possa essere influenzata negativamente dalle variazioni dei tassi di interesse. Esistono linee guida EBA e RTS (Regulatory Technical Standard) specifici miranti a regolamentare l’Interest Rate Risk in the Banking Book. Si tratta di rispettare indicatori quali impatto su NII e EVE (Economic Value of Equity) e SOT NII (Supervisory Outlier Test) ovvero impatto su NII in caso di shift di curva importanti.

    4. Contesto e aspettative dei tassi d’interesse

I tassi di riferimento delle banche centrali influenzano fondamentalmente le prospettive del margine di interesse per ogni banca (NII). Il tasso sui depositi (Deposit Facility Rate) fissato periodicamente dalla Banca Centrale Europea (BCE) influenza direttamente i costi di finanziamento delle banche e i rendimenti degli attivi. Le banche con portafogli di prestiti a tasso variabile beneficiano immediatamente dell’aumento dei tassi. Al contrario, un calo dei tassi rappresenta in genere un fattore a loro sfavorevole, in particolare per le banche con bassi beta sui depositi.

La sensitività del bilancio bancario alle variazioni di tassi d’interesse è spesso suddivisa in sensitività degli attivi e sensitività del passivo in base alla natura delle loro attività (crediti, titoli) e passività (depositi, bond). Una banca è considerata sensibile agli attivi quando le sue attività fruttifere si riprezzano più rapidamente o in quantità maggiori rispetto alle sue passività fruttifere. Ciò significa che quando i tassi di interesse variano, i tassi maturati sulle attività della banca (come i prestiti) si adeguano più rapidamente dei tassi pagati sulle sue passività (come i depositi). Al contrario, una banca è sensitiva alle passività quando le sue passività fruttifere si riprezzano più rapidamente o in quantità maggiori rispetto alle sue attività fruttifere.

    5. Beta dei depositi

Il beta sui depositi è un indicatore fondamentale nel settore bancario che misura la sensibilità dei tassi sui depositi alle variazioni dei tassi di interesse di mercato. Nello specifico, rappresenta la percentuale di variazioni dei tassi di mercato che le banche trasferiscono (mediante passthrough) ai propri clienti depositanti. Ad esempio, un beta sui depositi del 30% significa che per ogni aumento di 100 basis point dei tassi di mercato, la banca aumenta i tassi sui depositi di 30 basis point. L’importanza del beta sui depositi risiede nel suo impatto diretto sul margine di interesse netto. Beta sui depositi più bassi sono generalmente favorevoli per le banche in contesti di tassi in aumento, poiché consentono loro di espandere i margini di interesse rivedendo il pricing delle attività più rapidamente delle passività. Al contrario, in contesti di tassi in calo, le banche con beta sui depositi più elevati possono trarne vantaggio poiché i costi di finanziamento diminuiscono più rapidamente, essendo i cali di tasso trasferiti quasi integralmente ai depositanti.

Variazioni di beta secondo tipologia di depositi

Depositi retail a vista

I depositi a vista sono conti bancari che permettono ai titolari di prelevare o depositare fondi in qualsiasi momento senza preavviso o penalità. Sono caratterizzati da elevata liquidità e accesso immediato ai fondi, rendendoli simili alla moneta. Esempi comuni includono conti correnti e conti di risparmio. Si caratterizzano per bassa sensitività ai tassi, sono remunerati con tassi vicini allo 0 o qualche basis point.

Depositi retail rimborsabili con preavviso

I depositi rimborsabili con preavviso sono fondi depositati presso una banca che possono essere ritirati dal cliente solo dopo aver comunicato la richiesta di rimborso con un certo anticipo, stabilito contrattualmente. Presentano maggior sensitività ai tassi rispetto alle poste a vista, tuttavia sensitività inferiore ai depo a termine.

Depositi retail a termine vincolati

Un deposito a termine è un investimento che prevede il vincolo di una somma di denaro per un periodo di tempo determinato, in cambio del quale si riceve un tasso di interesse fisso. È un’opzione di risparmio sicura e a basso rischio, ideale per chi cerca una remunerazione garantita su un orizzonte temporale predefinito, senza le fluttuazioni dei mercati finanziari. Anche ribattezzati ‘time deposit’ evidenziano alta sensitività ai movimenti di tasso in generale.

Depositi corporate

I depositi corporate, o depositi aziendali, sono somme di denaro depositate presso una banca da aziende o imprese. Questi depositi possono essere utilizzati per varie finalità, come la gestione della liquidità, il finanziamento di progetti, o il risparmio per il futuro. Evidenziano maggior sensitività ai movimenti di tasso rispetto ai depositi retail, imputabile al maggior potere contrattuale di un’impresa rispetto a un risparmiatore retail.

Conti correnti

Sono depositi a servizio di transazioni di natura commerciale e pagamenti destinati a gestire la liquidità, non all’investimento. Molto meno sensitivi ai tassi ma maggiormente influenzati da variabili macroeconomiche come domanda, PIL, offerta, export, import, e altre variabili.

Depositi diversi da conti correnti

Sono depositi non a servizio di transazioni specifiche. Si tratta di depositi in cui il denaro viene lasciato “fermo” per un certo periodo, spesso con il mero obiettivo di ottenere interessi o per altri scopi specifici. Si caratterizzano per il maggior grado di sensitività alle variazioni dei tassi d’interesse e tendenti a ‘migrazione di clientela su marchi bancari diversi’ nel caso di interventi BCE di rialzo tassi (rate tightening).

   6. Crescita e composizione dello stato patrimoniale della banca

La crescita del volume di prestiti e depositi rimane un fattore fondamentale a influire sul margine di interesse netto (NII). La crescita dei prestiti nell’Eurozona continua a migliorare. Tuttavia, una valutazione errata storica dei crediti in Europa suggerisce che avrà un impatto più misurato sulla crescita del NII rispetto ai depositi. I crediti sono generalmente valutati in base a un tasso di riferimento. Anche la composizione della raccolta influisce sul NII in diversi contesti di tasso. Ad esempio, alcune banche sono maggiormente finanziate all’ingrosso, il che significa che quando i tassi aumentano, si trovano ad affrontare maggiori difficoltà rispetto a banche europee periferiche (es. italiane), che dipendono maggiormente dai depositi delle famiglie.

    7. Banche globali versus banche medie nazionali e banche minori

Dimensioni di bilancio

Le banche globali si caratterizzato per size importanti e grandi parti dell’attivo dedicate ai titoli (attivo finanziario in titoli, spesso prevalentemente bond). Le banche di misura minore (es. Less significant Institution) hanno bilanci piccoli, prevalentemente costituiti in attivo da crediti al retail, spesso crediti immobiliari ipotecari e generalmente, se lo hanno, hanno un attivo finanziario in titoli molto contenuto e prevalentemente costituito da titoli di Stato.

Base depositi

La base di deposito di una banca si riferisce all’importo totale dei depositi detenuti dalla banca. Questa base è fondamentale per le banche in quanto fornisce i fondi necessari per erogare prestiti e altri investimenti. Una base di deposito stabile e sufficiente aiuta le banche a gestire i rischi, soprattutto durante le fasi di recessione economica, e consente loro di offrire tassi di interesse competitivi ai depositanti. Le banche globali hanno clientela diversificata, e sono molto meno dipendenti dai depositi retail. LE banche retail sono concentrate su mercati locali e fortemente dipendenti dai depositi al dettaglio.

Loan to deposit ratio

l rapporto prestiti/depositi (Loan-to-Deposit Ratio, LDR) è un indicatore chiave che indica la liquidità e il profilo di rischio di una banca. Confronta il totale dei prestiti di una banca con il totale dei depositi, espresso in percentuale, e aiuta a valutare l’efficacia della gestione dei fondi da parte della banca. Un LDR più elevato suggerisce che la banca sta prestando una quota maggiore dei suoi depositi, aumentando potenzialmente la redditività ma anche il rischio di liquidità. Al contrario, un LDR più basso indica un approccio più conservativo, con maggiori depositi disponibili per coprire potenziali prelievi o eventi imprevisti. Nelle banche globali è spesso inferiore rispetto al medesimo ratio delle banche retail

Sensitività dello stato patrimoniale e del conto economico ai tassi

Le banche globali da un lato utilizzano sofisticate tecniche di hedging (interest rate risk management anche con ricorso a strumenti derivati di tasso) presentano pertanto una minor sensitività ai movimenti di tasso di breve termine per le scadenze brevi (mercato repo, tassi monetari). Le banche retail evidenziano d’altro lato una maggior sensitività ai movimenti di tasso.

Reddito diverso dal margine di interesse o NII

Le banche globali sono ovviamente maggiormente dedite al trading sui mercati finanziari, all’investment banking e alla gestione di grandi patrimoni di UHNWI (Ultra High Net Worth Individual), quindi un cardine della loro redditività sono le fee (commissioni). Le banche retail traggono la maggior quota di redditività operativa di gestione caratteristica dall’NII quindi dall’intermediazione finanziaria classica.

Qualità e quantità di funding

La qualità del funding per una banca si riferisce alla stabilità e al costo delle fonti di finanziamento utilizzate per sostenere le sue operazioni e prestiti. Una buona qualità del funding implica che la banca abbia accesso a fonti di finanziamento affidabili e a basso costo, che le consentano di operare in modo efficiente e di offrire prestiti a tassi competitivi. Le banche globali hanno una struttura maggiormente diversificata dei loro funding plans e sono molto dipendenti dal funding all’ingrosso, spesso ricorrono ai mercati obbligazionari mediante la emissione di bond. Le banche retail fanno maggior affidamento sui depositi della clientela.

Diversificazione geografica

Le banche globali hanno una diversificazione accentuata su più paesi o addirittura continenti. Le banche retail di dimensioni minori si caratterizzano per una forte concentrazione geografica nazionale e/o locale e un forte legame col territorio.

    8. Altri driver di NII

Strategie di hedging

Strategie ALM efficaci sono essenziali per ottimizzare l’NII gestendo il rischio di tasso d’interesse associato ad attività e passività. Le banche europee utilizzano diverse strategie di copertura per gestire il rischio di tasso di interesse e stabilizzare il margine di interesse netto. Tra queste, le coperture strutturali (portafogli di swap su tassi di interesse, talvolta denominati portafogli replicai) e i portafogli ALCO (obbligazionari).

Congiuntura economica

Crescita economica: una forte crescita economica può portare a un aumento della domanda di prestiti, incrementando il reddito da interessi. Recessioni: durante le recessioni economiche, la domanda di prestiti può diminuire e il rischio di insolvenza aumenta, con un potenziale impatto sul reddito netto d’esercizio.

     Conclusioni

L’NII è un parametro fondamentale utilizzato da investitori, autorità di regolamentazione e altre parti interessate per valutare la salute e la performance finanziaria di una banca. Le fluttuazioni dei tassi di interesse possono avere un impatto significativo sul reddito netto d’interesse (NII). Ad esempio, l’aumento dei tassi di interesse può aumentare il reddito da interessi di una banca sui prestiti, ma anche aumentare la spesa per interessi sui depositi, con un potenziale impatto sul reddito netto d’interesse.

     *“i contenuti sono riferibili unicamente all’autore ed esprimono la sua personale opinione  al 6/07/2025, non costituiscono alcuna raccomandazione d’investimento e non impegnano le società e istituzioni di appartenenza”

_________________________________________________________________________

RIFERIMENTI

Projecting Banks’ Net Interest Income: an Asset-Liability Approach, Applied to the Euro Area, Banque de France, December 2023

https://www.ecb.europa.eu/press/conferences/shared/pdf/20240701_7th_workshop_awg_mpag_papers/Ray-Paper.pdf

 

Privacy Preferences
When you visit our website, it may store information through your browser from specific services, usually in form of cookies. Here you can change your privacy preferences. Please note that blocking some types of cookies may impact your experience on our website and the services we offer.