Back to basics: il metodo di stratificazione del valore con FCFA per le fusioni bancarie  – Giugno 2021

di Ivo Invernizzi

La determinazione del valore di fusione di due banche che chiameremo ‘Alfa’ (la banca incorporante) e ‘Beta’ (banca incorporata) può essere svolta applicando il metodo dei flussi differenziali (FCFA Asset side) in differenti fasi, è denominato ‘stratificazione del valore’ e include 4 elementi: il valore stand alone pre fusione delle due banche che si fondono, il valore delle sinergie operative di fusione, il differenziale di rischio, il differenziale da nuova struttura finanziaria.

  1. In una prima fase viene determinato il valore stand alone delle due entity distintamente tenendone in considerazione le variabili: Free Cash Flow from Activities o FCFA, valore nominale dei depositi, valore di mercato delle fonti di finanziamento alternative ai depositi, utilizzando un opportuno saggio di attualizzazione che possa tener conto delle rispettive aliquote di imposta.
  2. Determinazione dei flussi differenziali derivanti da sinergie operative di costo e ricavo, si tratta di attualizzare le FCFA derivanti dalla maggior efficiente operatività pura futura congiunta delle due entity a un tasso medio che tenga conto del grado di rischiosità medio delle due entity.
  3. Determinazione dei flussi differenziali ‘di rischio’ sempre utilizzando un saggio di attualizzazione che consideri un livello medio di rischiosità delle due realtà oggetto di concentrazione.
  4. Determinazione dei flussi differenziali derivanti dall‘ ‘’unione’’ delle strutture finanziarie delle due banche derivanti da aggregazione delle passività, rappresentate dai depositi e dalle fonti di finanziamento diverse da depositi, quantificando il risparmio d’imposta ottenibile da un maggior grado d’indebitamento aggregato (scudo fiscale) e da una nuova struttura finanziaria.

Sotto il profilo pratico, si tratta di costruire uno stato patrimoniale, un conto economico e un rendiconto finanziario per entrambe le realtà che si fondono e per la realtà derivante dalla fusione. Di elaborare poi uno schema di FCFA (Free Cash Flow from Assets) per tutte e tre le realtà, ottenere un ‘FCFA differenziale’ sottraendo dal FCFA della nuova banca  ‘Iota’ i FCFA delle banche aggregande ‘Alfa’ e Beta. Normalmente, il tasso di attualizzazione dell’FCFA differenziale è calcolato mediante il classico metodo CAPM (Capital Asset Pricing Model) che tiene conto del beta, del market risk premium, del tasso risk free, del tasso di crescita degli utili, e del leverage finanziario nuovo (rapporto D/E Debt su Equity).

Contestualizzando ad operazioni di fusione bancarie italiane, il punto 4 andrebbe arricchito. L’attuale dibattito sulle fusioni bancarie, più che sulle sinergie operative di costo e ricavo (es. razionalizzazione delle strutture centrali, IT e delle reti di sportelli) si concentra sui benefici fiscali. Il D.L. “Sostegni-bis” (D.L .25 maggio 2021 n. 73), comprende alcune specifiche importante sui crediti di imposta delle attività per imposte anticipate (DTA Deferred o imposte differite attive). Da un lato viene meno il precedentemente proposto aumento della soglia limite di trasformazione delle DTA in credito d’imposta dal 2 al 3% delle attività della banca ‘più piccola e acquisita’ nella aggregazione, d’altro lato, al fine di  ottenere il beneficio fiscale, è sufficiente che i CDA deliberino la fusione entro il 2021 (e non più come nella precedente versione che sia l’assemblea dei soci ad approvare la fusione entro il 2021).

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