Trimestrali di banche europee: in generale, bene i primi nove mesi del 2023 – Novembre 2023

di Ivo Invernizzi*

È tempo di trimestrali bancarie in Europa, e il famoso leit motiv “higher for longer”  sui tassi proposto dalla Banca Centrale Europea finalmente si riverbera in ottimi risultati per margini d’interesse in linea di massima su buona parte dell’universo bancario europeo (con alcune eccezioni idiosincratiche di particolari aziende di credito o paesi, si vedano alcune banche scandinave temporaneamente penalizzate dalla crisi immobiliare).    Vediamo i principali highlights dalle trimestrali di banche europee recentemente pubblicate:

• le banche spagnole e portoghesi hanno presentato risultati in linea con quelli delle banche più grandi francesi o italiane.
• L’utile netto di molte banche europee è ora a livelli superiori al 2022 indotto da un NII (Net Interest Income) atteso più elevato.
• L’utile ante imposte è influenzato principalmente da maggiori ricavi (sia da NII sia alternativi all’NII, si vedano le commissioni) e da minori accantonamenti per peggioramento del merito di credito della clientela.
• L’NII di questo trimestre mostra un’ampia dispersione quantitativa tra l’Europa meridionale (ottime le italiane) e ilRegno Unito (risultati non sempre eccezionali)
• Il fattore chiave permane la riduzione del beta dei depositi che consente alle banche europee continentali di continuare a mantenere grandi quantità di liquidità ‘parcheggiate’ dalla clientela nei loro bilanci e remunerate a tassi contenuti.
• Il tutto, in contrasto con la tendenza del Regno Unito, dove l’NII di alcune aziende di credito  si è ridotto su base trimestrale, per:
fondamentali macroeconomici non eccellenti.
– Deterioramento degli spread tra tassi attivi e tassi passivi.
– Rialzo del beta dei depositi.
• Le commissioni bancarie per le banche europee continentali nel trimestre hanno battuto il consensus degli analisti.
• I risultati del comparto investment banking (es- trading sui mercati finanziari) tra le banche europee non sono stati così forti come nel caso dei risultati ottenuti in tale comparto dalle ‘cugine’ americane.
• Il Cost of Risk è stato di poco al di sotto delle aspettative di consensus.
• Il quoziente CET1 ratio che rappresenta la ‘patrimonializzazione di migliore qualità’ di molte banche europee si è attestato su valori superiori al 14% sia grazie al sia al miglioramento della redditività, sia alla migliore e oculata gestione delle attività ponderate per il rischio (Risk Weighted Assets).

​Le attese sul 2024
Cosa attendono alcuni tra gli esperti più autorevoli sull’ “european banking landscape” nel 2024?

• impatto contenuto sulla redditività bancaria derivante dalla riduzione delle riserve bancarie in eccesso presso BCE.
• una challenge potrebbe essere l’aumento del beta dei depositi (reattività positiva dei tassi passivi accordati dalle banche ai depositanti) che alzerebbe la concorrenza tra banche sulla raccolta
• lo scenario di ‘easing’ da parte di BCE prevede una decorrenza del tanto atteso ciclo di riduzione dei tassi non prima della seconda parte dell’anno o autunno 2024, questo dovrebbe fare ‘dormire sonni tranquilli alle banche europee’, mettendone al sicuro l’NII per un po’ di tempo.
• il mantenimento di tassi elevati anche nei primi mesi 2024 presenta peraltro dei fattori contro:
– possibile aumento dei saggi di default della clientela corporate.
–  possibile inasprimento della crisi del mercato immobiliare commerciale in alcuni paesi
– possibile riduzione nel valore degli attivi finanziari obbligazionari proprietari in portafoglio alle banche

Citiamo infine testualmente le parole del vicepresidente BCE Luis De Guindos nel suo ultimo speech BCE del 13 novembre a tema: “Outlook for the euro area economy and financial stability” che attribuiscono forza e sostegno all’economia europea da parte del sistema bancario in questo contesto di tassi a rialzo:

Il sistema bancario dell’area euro è stato una fonte di resilienza in questo anno turbolento. Le riserve di capitale e di liquidità delle banche rimangono solide e la redditività è ulteriormente migliorata negli ultimi trimestri grazie all’aumento dei tassi di interesse. Nonostante questi fondamentali solidi, è sorprendente quanto le valutazioni bancarie rimangano compresse.”

*“i contenuti sono riferibili unicamente all’autore ed esprimono la sua personale opinione al 13/11/2023, non costituiscono alcuna raccomandazione d’investimento e non impegnano le società e istituzioni di appartenenza”

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RIFERIMENTI

Outlook for the euro area economy and financial stability, Luis de Guindos, ECB, November 13, 2023

https://www.ecb.europa.eu/press/key/date/2023/html/ecb.sp231113~c3716415a6.en.html

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