Trimestrali di banche americane: rialzi dei tassi e inversione curva dei rendimenti – Agosto 2022
di Ivo Invernizzi
Di seguito alcune brevi considerazioni analitiche ottenibili dall’osservazione delle trimestrali di alcune grandi banche americane di recente pubblicazione.
View generale sui tassi
La curva dei rendimenti del Treasury americano è invertita (rendimento del Treasury a 2 anni superiore al Treasury a 10 anni e rendimento del Treasury a 3 mesi superiore al rendimento del Treasury a 10 anni) e molto più invertita rispetto all’autunno del 2000, indicando preoccupazioni per le prospettive economiche di una eventuale recessione dopo i rialzi dei tassi Fed, ragion per cui le banche americane ‘di investimento’ a vocazione non puramente creditizia, la cui redditività è molto legata ai tassi e all’andamento dei mercati finanziari potrebbero essere più penalizzate, laddove il margine d’interesse da intermediazione creditizia migliora, possono peggiorare i risultati netti finanziari e il margine d’interesse da gestione proprietaria di titoli obbligazionari.
- Prospettive di crescita dei crediti
Restano buone, anche se potrebbe essere difficile eguagliare il ritmo di crescita del 2° trimestre. I crediti di fine periodo sono cresciuti in media nel 2° trimestre, guidati da prestiti Commercial & Industrial molto forti, carte di credito e mutui residenziali, compensando un calo del credito per acquisto auto. Questi driver dovrebbero continuare a breve termine insieme all’aumento dei crediti per acquisto casa, che hanno evidenziato un trend crescente dopo essere diminuiti per 14 anni dopo la crisi finanziaria globale.
- Fee da investment banking
L’investment banking è ulteriormente sceso molto in luglio in tutte le seguenti aree di business:
- Sottoscrizioni di azioni e bond
- fusioni e acquisizioni e prestiti sindacati
aree strategiche per le investment banks, tutte in calo di circa il 60% o più su base annua.
- Misure di rischio di credito
Le metriche creditizie sono rimaste solide, con segnali di normalizzazione. I rapporti accantonamenti/crediti sono scesi un po’ ulteriormente in media all’1,64% al 30 giugno 2022, principalmente a causa dello sviluppo dei crediti , e i rapporti sono contrastanti rispetto ai livelli di Current Expected Credit Losses (CECL) corretti di livello 1. La maggior parte delle banche statunitensi analizzate ha aggiunto accantonamenti imputabili alla crescita del portafoglio crediti nel 2° trimestre.
- Capitale
I coefficienti patrimoniali delle grandi banche a stelle e strisce permangono solidi, a fronte della recente ripresa dei buyback azionari, che hanno l’effetto di incrementare gli utili per azione (EPS); tali buyback hanno rallentato nel secondo trimestre. La recente Comprehensive Capital Analysis and Review (CCAR) ovvero lo stress test sul capitale, ha evidenziato che alcune banche americane devono ricapitalizzarsi rapidamente, alla luce degli elevati tassi di payout (dividendo) di alcune big regional banks . Nel complesso, i coefficienti patrimoniali delle banche americane evidenziano un andamento ‘misto’ imputabile sia al calo del valore contabile ‘tangibile’ degli asset per le banche regionali, sia alle riduzioni della posta riserve di capitale (Other Comprehensive Income o OCI), controbilanciate dal contenimento delle RWA (Risk Weighted Assets o attività ponderate per il rischio) e dalla su citata policy di piani di buyback azionario non aggressivi.
- Utili
I risultati economici del 2° trimestre presentano i seguenti tratti distintivi:
1) forte aumento del margine di interesse (NII), dovuto ai rialzi dei tassi Fed e boost del credito;
2) crescita del credito di fine trimestre;
3) commissioni con trend contrastanti a seconda delle strategic business unit: in diminuzione sul credito ipotecario, sull’investment banking e gestione patrimoniale, in aumento in ambito vendita prodotti commerciali solidi e su carte di credito;
4) aumento di costi operativi dovuto a inflazione;
5) lieve incremento degli accantonamenti per perdite su crediti (LLP) non tanto dovuti all’aumento del rischio di credito che permane contenuto, ma all’aumento degli impieghi.
- Focus sul margine d’interesse
Il trend di sviluppo del margine d’interesse (NII o Net Interest Income) dovrebbe proseguire anche nel terzo trimestre per i driver:
- tassi elevati.
- Masse d’impiego in costante aumento.
- Rapporti prestiti/depositi in aumento pur permanendo al di sotto del livello pre-pandemia.
- Beta sui depositi (saggio di reattività del tasso medio applicato sui depositi alla clientela alle variazioni dei tassi ufficiali Fed) continui e bassi.
I tassi a lungo termine sono stati instabili e la curva dei rendimenti Treasury ha seguito un movimento di bear flattening (appiattimento in contesto di mercati negativi) si è appiattita/invertita bruscamente . L’impatto di breve termine sul NII è stato compensato dai beta dei depositi contenuti. Nei bilanci si osservano inoltre rendimenti molto bassi sugli assets a lungo termine delle banche.