L’outlook BCE sul rischio per le banche europee  – Novembre 2022

di Ivo Invernizzi*

Citiamo a bullet point alcuni degli highlights dall’intervento del Dott. Andrea Enria Presidente del Consiglio di Vigilanza BCE  tenuto il 24 novembre 2022 in occasione del quarantesimo meeting del Gruppo Risparmio e Retail Banking Europeo.  Inoltre dopo ciascun punto scusandoci con i lettori più esperti per la sinteticità e semplicità, aggiungiamo in corsivo alcune brevi e intuitive riflessioni di chi scrive:

  • Bilanci solidi e margine di interesse in trend rialzista; gli analisti si aspettano che la buona redditività delle banche europee prosegua.

L’aumento dei tassi e conseguentemente dei margini di interesse per le banche europee è certamente una garanzia, ma dovrà essere valutato alla luce della maggior rischiosità del portafoglio crediti dai rialzi, quindi derivante da eventuale aumento nel grado di inesigibilità (posizioni UTP e NPL).

  • Nessun deterioramento della qualità degli attivi bancari, accantonamenti in tendenza al ribasso e dovrebbero rimanere piatti, nonostante qualche rischio latente.

Le banche europee permangono ben posizionate in termini di accantonamenti prudenziali pregressi (Loan Loss Provisions); tuttavia, la crisi energetica ha colpito e probabilmente colpirà nel 2023 famiglie e piccole imprese; tale fattore potrebbe indurre le banche a incrementare gli accantonamenti.

  • Una storia di due shock: rapida ripresa dopo il COVID-19, ma graduale deterioramento delle prospettive dopo l’invasione russa.
  1. Le banche sembrano aspettarsi una nuova ondata di misure di sostegno pubblico, comprese garanzie governative e moratorie, qualora le prospettive si deteriorassero materialmente.
  2. Alcuni governi stanno prendendo in considerazione interventi per tassare gli utili delle banche su tassi di interesse più elevati e/o limitare l’impatto di tassi di interesse più elevati sui mutuatari più deboli.

III. Il recente passato non è un buon predittore del futuro: è probabile che i modelli interni delle banche proiettino default molto bassi quando si utilizzano i dati storici del periodo della pandemia.

La concomitanza della crisi energetica e degli ultimi strascichi della pandemia COVID-19, pone un importante punto di attenzione per il settore dei servizi finanziari. Sia che si parli di slowdown (rallentamento) sia di autentica recessione in Europa, il settore dei servizi finanziari è uno dei più sensitivi alle fluttuazioni del ciclo economico, le banche europee dovranno quindi di conseguenza adattare i propri modelli interni di risk management. Tuttavia – come avvenuto durante la pandemia nel 2020-2021 – le banche europee potranno certamente costituire un veicolo di rilancio e sostegno produttivo per il vecchio continente.

  • La vigilanza bancaria europea sta esaminando le esposizioni delle banche legate all’energia.

Solo un’adeguata attenzione alla transizione climatica e energetica che richiederà molto tempo per essere implementata, potrà gradualmente spostare il focus delle banche europee dalle attività produttive ‘energy intensive’ e dai cosiddetti ‘fossil fuel assets’ al settore delle energie rinnovabili e ai progetti ‘green’. Al momento di redazione del presente contributo, non esistono regole europee relative a requisiti di capitale specifici per le banche correlati al rischio climatico, seppure alcuni esponenti del Parlamento Europeo spingano per la loro introduzione.

  • La vigilanza bancaria europea sta esaminando le esposizioni delle banche più sensibili agli shock dei tassi di interesse e degli spread creditizi, in particolare con riferimento a:
  1. Esposizioni immobiliari commerciali e residenziali.
  2. Credito al consumo.

3. Finanza a elevata leva finanziaria.

  • Rischio di tasso di interesse e di spread creditizio nel banking book.

Si evidenzia la forte attenzione delle Autorità di Vigilanza al tema d’impatto del rischio tasso e rischio di credito sulle banche europee. Secondo la Financial Stability Review pubblicata da BCE in maggio 2022, indagine su un campione di 31 banche europee ‘rilevanti’, per quanto riguarda il rischio di tasso di interesse nel portafoglio bancario, la prospettiva del margine di interesse conferma che le banche hanno un gap positivo, il che significa che le loro attività sensibili al tasso superano le loro passività sensibili al tasso, quindi un aumento dei tassi di interesse su un orizzonte di 12 mesi garantirebbe che i rendimenti delle attività crescano più rapidamente dei costi delle passività.   

  • Vigilanza bancaria europea per monitorare il finanziamento e il rischio di liquidità, poiché i costi di finanziamento aumentano e le TLTRO verranno ritirate.

È un dato di fatto che la recente ridefinizione dei criteri di calcolo del tasso applicato alle TLTRO III potrà influire sui piani di funding delle banche europee.  In tal senso, il meeting monetario BCE di fine ottobre ha ricalibrato i termini delle TLTRO III al fine di incoraggiare il rimborso anticipato da parte delle banche dei ‘tiraggi’ in essere. Pertanto, per tutte le rimanenti operazioni TLTRO III dal 23 novembre 2022 il tasso medio applicabile non sarà più il tasso medio ‘lungo la durata del finanziamento’ ,  bensì sarà un tasso medio chiave BCE da quella data in poi. In sintesi, il futuro costo delle TLTRO sarà maggiore, incentivando le banche al rimborso e alla ricerca di forme alternative di funding.  

  • Nonostante le aspettative rosee, le banche stanno inasprendo gli standard creditizi a causa del rischio di credito più elevato percepito e della loro minore propensione generale al rischio.

Tale indicazione ha natura prospettica e riguarderebbe specialmente il credito alle aziende nel quarto trimestre 2022 e nelle prime fasi del 2023 e in concomitanza con l’eventuale recessione. Tuttavia, ‘guardando al passato’ a ottobre 2022 si è osservato il maggior saggio di crescita  storico del credito corporate trimestrale (terzo trimestre 2022) alle aziende europee dal 2009.

  • Le ‘traiettorie patrimoniali’ presentate ad aprile sono superate, alle banche è stato chiesto di inviare nuove stime tenendo conto dello shock energetico e di uno scenario recessivo.

La buona notizia è che, in considerazione della attuale non facile congiuntura, le banche europee hanno ottenuto una dilazione temporale di due anni (dal 2023 al 2025) per l’efficacia dell’ultima tranche regolamentare sui requisiti di capitale denominata ‘Basilea III’ (cosiddetta ‘Basilea 4’ col temuto ‘output Floor’).

*“i contenuti sono riferibili unicamente all’autore ed esprimono la sua personale opinione al 27/11/2022, non costituiscono alcuna raccomandazione d’investimento e non impegnano le società e istituzioni di appartenenza”

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RIFERIMENTI

The risk outlook of euro area banks, 40th Board of Directors meeting of the European Savings and Retail Banking Group, ECB, 24th November 2022

https://www.bankingsupervision.europa.eu/press/speeches/date/2022/html/ssm.sp221124~49e6e2855e.en.pdf?c09411dd5d1ff9bc464a34cf1c8dcca4

Are banks prepared for interest rate and credit spread shock? ECB, 17th August 2022

https://www.bankingsupervision.europa.eu/press/publications/newsletter/2022/html/ssm.nl220817_1.en.html

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