Leverage ratio: da aprile stop all’esclusione delle esposizioni verso BCE – Febbraio 2022
di Ivo Invernizzi
E’ del 10 febbraio 2022 la notizia diffusa da BCE che due misure straordinarie e temporanee di ‘relief al capitale bancario’ varate eccezionalmente in corrispondenza della pandemia alle banche rispettivamente a marzo e settembre 2020, scadranno. In particolare, l’intento di tali misure era dare un sollievo all’economia reale, consentendo alle banche europee di operare in condizioni agevolate al fine di sostenere aziende e famiglie. Si tratta di:
- possibilità di operare con livelli di patrimonio inferiori a quelli stabiliti da Bce nella cosiddetta Pillar 2 Guidance (P2G): in termini molto semplificati la guidance di secondo pilastro è una raccomandazione specifica per le banche che indica il livello di capitale che la BCE si aspetta che esse mantengano in aggiunta ai loro requisiti patrimoniali vincolanti minimi. Funge da cuscinetto per le banche per resistere in condizioni di stress. Le banche dovranno operare ancora una volta al di sopra del Pillar 2 Guidance dal 1° gennaio 2023.
- Le banche dovranno reinserire le esposizioni verso banche centrali (tipicamente BCE) nel coefficiente di leva finanziaria (leverage ratio) dal 1° aprile 2022.
Soffermiamo la nostra analisi sul leverage ratio. . Si tratta di un quoziente che rapporta ill patrimonio di vigilanza di classe 1 (Tier 1) di una banca a numeratore diviso per la sua esposizione totale al denominatore. Il coefficiente di leva finanziaria è concepito per compensare le debolezze dei requisiti patrimoniali basati sul rischio (funzione di backstop). Si noti che, sono state incluse alcune disposizioni speciali al fine di rendere il coefficiente di leva finanziaria comparabile tra le giurisdizioni europee; inoltre, le singole esposizioni non sono individualmente ponderate per il rischio ai fini del calcolo del coefficiente, ma sono invece incluse nella misura dell’esposizione totale stessa non ponderata.
A dicembre 2017 il Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria ha deciso di rendere il coefficiente obiettivo provvisorio del 3,0% un requisito minimo vincolante (requisito di pilastro I) dal 2018 in poi. A partire dal 2023, alle banche di importanza sistemica globale (G-SIB o Global Systemically Important Bank) sarà richiesto di elevare il requisito del coefficiente di leva finanziaria di una maggiorazione di capitale.
Tale maggiorazione di capitale, dovrebbe consistere anche nel patrimonio di vigilanza di classe 1 e ammonta al 50% del buffer di capitale basato sul rischio per le G-SIB. Per esempio, una banca tenuta a detenere un buffer G-SIB basato sul rischio del 2% vedrebbe il suo requisito di coefficiente di leva finanziaria del 3% aumentare di un punto percentuale per poi attestarsi a un leverage massimo totale del 4%.
Ricordiamo che, dal 2015 le banche europee sono obbligate a pubblicare il loro coefficiente di leva finanziaria e le sue componenti. Per dovere di completezza è utile inoltre rammentare che, a fine settembre 2021 il Common Equity Tier 1 ratio aggregato delle banche sottoposte alla vigilanza diretta della BCE si attestava al 15,47%. Il loro coefficiente di leva finanziaria aggregato si era attestato al 5,88%.L’agevolazione dovuta all’esclusione dal calcolo del denominatore del leverage ratio delle esposizioni delle banche verso banche centrali (vedasi verso BCE), si applicherà fino al 31 marzo 2022 solo alle esposizioni delle banche centrali che si sono accumulate dalla fine del 2019 in poi, quindi poco prima dell’inizio della pandemia.
Venendo alle implicazioni pratiche del termine alla misura di relief sul leverage ratio, si ricorda al lettore la maggiore dipendenza delle imprese di area euro dal credito bancario, piuttosto che dal mercato dei capitali in senso stretto (bond e equity), come fonte di finanziamento del circolante e del capitale fisso aziendale (sistema bancocentrico). L’ agevolazione alle banche da riduzione del coefficiente di leva finanziaria ha contribuito a evitare conseguenze indesiderate dal programma di acquisto di obbligazioni pandemiche della BCE PEPP. In tal senso, se da un lato il programma di acquisto pandemico ha innalzato molto il livello di liquidità nel sistema, dall’altro sono aumentate anche le esposizioni debitorie delle banche verso BCE (si vedano le TLTRO). La re-inclusione dei debiti verso BCE nel calcolo del leverage ratio potrebbe implicare per la banche la necessità di un rafforzamento patrimoniale, al fine di rientrare nel su citato limite del 3%.