Considerazioni sul Liquidity Coverage Ratio – Maggio 2023

di Ivo Invernizzi*

Le recenti situazioni di stress di cassa che hanno coinvolto alcuni nomi bancari regionali americani mettono in questione la maggior parte delle assunzioni sottostanti alle regole designate a Basilea al fine di tutelare la banca in situazioni di stress di liquidità, assicurata da un adeguato livello di LCR Liquidity Coverage Ratio.  Premettiamo che gran parte del sistema bancario regionale statunitense non è tenuto a rispettare gli indicatori di liquidità e solvibilità di Basilea. Tuttavia, ipotizzando che lo fossero, alcuni studi dimostrano che – almeno sulla carta – a fine 2022 Silicon Valley Bank pareva evidenziare un LCR ‘teorico’ di addirittura il 150%.

    Ricordiamo che l’LCR deriva da un quoziente, in cui a numeratore ci sono gli asset ad alto livello di liquidità (High Quality Liquid Assets o HQLA) e a denominatore i flussi negativi di cassa attesi entro un orizzonte temporale di 30 giorni.

Riportiamo direttamente dal sito Bank for International Settlements, per quanto riguarda il denominatore del rapporto ovvero i flussi di cassa negativi netti nell’orizzonte di 30 giorni.

‘Il termine deflussi di cassa totali netti1 è definito come il totale dei deflussi di cassa attesi meno il totale degli afflussi di cassa attesi nello scenario di stress specificato per i successivi 30 giorni di calendario. I deflussi totali di cassa attesi sono calcolati moltiplicando i saldi in essere di varie categorie o tipi di passività e impegni fuori bilancio per i tassi ai quali si prevede che si estinguano o vengano utilizzati. I flussi di cassa attesi totali sono calcolati moltiplicando i saldi in essere di varie categorie di crediti contrattuali per i tassi ai quali si prevede che affluiranno nello scenario fino a un limite massimo aggregato del 75% dei flussi di cassa totali attesi.’

 È utile dare una definizione analitica sia del numeratore sia del denominatore del rapporto LCR:

Esistono due componenti di tali regole: per primo, definire cosa deva essere ritenuto High Quality Liquid Assets (HQLA) che possa essere convertito rapidamente in cassa nei mercati privati; secondo, modellizzare i possibili flussi di cassa negativi a denominatore in caso di panico e eventi straordinari.

Con riferimento al numeratore (HQLA) ci pare però doveroso sollevare alcune osservazioni (non tutte e non esaustive tra quelle evidenziate dalla pratica professionale e dall’accademia) riguardo alla validità delle ipotesi alla base dell’LCR

Sicuramente i titoli di stato americani, a quanto indicato dalla BIS, sembrano conformi alla definizione di HQLA di Basilea ovvero sono asset:

  1. facilmente liquidabili
  2. a basso rischio
  3. a bassa volatilità
  4. ampiamente trattati su mercati profondi sia outright sia repo
  5. vendibili senza incorrere in perdite rilevanti in caso di vendita immediata
  6. purché la liquidità dell’asset sia stabilita in funzione di:
  • lo scenario sottostante di stress monetario per la banca
  • il volume da monetizzare
  • l’intervallo temporale considerato

citiamo la definizione della BIS per gli HQLA:

 ‘Le attività sono considerate HQLA se possono essere facilmente e immediatamente convertite in denaro con una perdita di valore minima o nulla. La liquidità di un asset dipende dallo scenario di stress sottostante, dal volume da monetizzare e dall’orizzonte temporale considerato. Tuttavia, ci sono alcune attività che hanno maggiori probabilità di generare fondi senza incorrere in forti sconti nei mercati delle vendite o dei contratti di riacquisto (repo) a causa delle vendite forzate anche in periodi di stress. Questa sezione delinea i fattori che influenzano la possibilità o meno di fare affidamento sul mercato di un’attività per aumentare la liquidità se considerato nel contesto di possibili stress. Questi fattori dovrebbero aiutare le autorità di vigilanza a determinare quali attività, nonostante soddisfino i criteri da LCR30.40 a LCR30.45, non sono sufficientemente liquide nei mercati privati ​​per essere incluse nello stock di HQLA.»

   I movimenti repentini del rendimento dei Treasury registrati in marzo e aprile  hanno tuttavia costituito il nocciolo del problema SVB, che, al fine di fare fronte al tristemente noto ‘bank run’ della sua clientela agli sportelli ha dovuto vendere in tempi brevissimi gli US Treasury aventi scadenze lunghe (quindi con maggior interest rate risk) incorrendo in elevate perdite valutative a ‘mark to market’ nel caso di titoli che avrebbero dovuto permanere nel portafoglio per tempi maggiori previsti, (in teoria to be held to maturity).

Gli US Treasury hanno quindi contravvenuto a due caratteristiche delle HQLA indicate da Basilea evidenziando:

  1. alta volatilità del prezzo;
  2. talvolta bassa liquidità per alcune scadenze;

certamente i rialzi sui tassi indotti dalla banca centrale americana negli ultimi meeting monetari non hanno giovato, al che, al fine di reagire alla crisi SVB la Fed è intervenuta di corsa lanciando un programma di funding in cui gli US Treasury fossero utilizzati come collateral e valutati al 100%.

Per quanto attiene i flussi di cassa in uscita o ‘outflows netti’ nei 30 giorni, Basilea per l’LCR ci dice che esistono assunti differenti a seconda della tipologia di depositi e in dipendenza del comportamento di prelievo da parte dei depositanti. Semplificando in estrema sintesi esistono dei ‘floor minimi’ o ‘run-off’ nei successivi 30 giorni secondo il tipo deposito in funzione della sua stabilità e delle sue caratteristiche tecniche:

  1. 3% per i depositi stabili e assicurati.
  2. Fino al 10% per i depositi a minor stabilità e non assicurati.
  3. Esclusione dei depositi a termine superiori a 30 giorni di preavviso (runoff 0% salvo penalizzazioni addizionali stabilite dalla singola banca).
  4. Depositi di PMI inferiori al milione di euro sono ‘all’ingrosso’ sono ‘callable’ (richiamabili) e sono assimilabili agli stessi saggi su indicati per i depositi retail.
  5. 25% depositi ‘operativi’ da clearing, settlement, custodia e cash management con clienti corporate.
  6. 40% depositi non operativi in eccesso non obbligatori derivanti da attività di cash management

La sequela idiosincratica degli eventi che ha riguardato le banche regionali americane nei mesi di marzo e aprile ha messo in discussione queste assunzioni (specialmente per i depositi di PMI) rivelando in realtà un alto saggio di prelievo nel brevissimo termine ben prima dei 30 giorni e, passateci il termine, ‘mettendo in discussione’ alcune ipotesi forti dell’LCR.

 L’LCR è essenzialmente uno stress test molto semplificato. Un approccio globale non considera sufficientemente le differenze locali. Una formula semplificata, anche se con tanti elementi come l’LCR, non può approssimare un vero stress test (come la disponibilità di mercati finanziari ampi e liquidi a livello locale e il diverso modello di business adottato da ciascuna banca). Ci sono molte discussioni sugli specifici scarti di garanzia  (hair cut) applicati alle attività, le percentuali di passività che si presume verranno estinte e la percentuale di impegni potenziali che si tradurranno in requisiti di uscite di cassa immediati. Molti i punti interrogativi sull’orizzonte temporale di 30 giorni, sulle ponderazioni specifiche assegnate ad attività, passività e voci fuori bilancio, e sulla disponibilità di un mercato altamente liquido per i titoli governativi rendono l’LCR un indicatore non sempre perfetto. In altri termini, la standardizzazione dell’LCR non sempre rispetta la perfetta applicabilità a ogni banca e alle contingenti situazioni di stress di liquidità che caratterizzano ogni fase di mercato e del ciclo monetario per la banca.

*“i contenuti sono riferibili unicamente all’autore ed esprimono la sua personale opinione al 09/05/2023, non costituiscono alcuna raccomandazione d’investimento e non impegnano le società e istituzioni di appartenenza”

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RIFERIMENTI

Liquidity Coverage Ratio, HQLA, BIS

https://www.bis.org/basel_framework/chapter/LCR/30.htm?tldate=20191231&inforce=20191215

Liquidity Coverage RAtio, Inflows and outflows, BIS 

https://www.bis.org/basel_framework/chapter/LCR/40.htm#:~:text=Stable%20deposits%20(run%2Doff%20rate%20%3D%203%25%20and%20higher)&text=Deposit%20balances%20up%20to%20the,of%20the%20deposit%20insurance%20limit.

Silicon Valley Bank would have passed the Liquidity Ratio  Requirement,  BPI, 2023   https://bpi.com/silicon-valley-bank-would-have-passed-the-liquidity-coverage-ratio-requirement/

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