Banche europee: alcune considerazioni per il 2022 e ipotesi outlook 2023 – Novembre 2022

di Ivo Invernizzi*

   In quest’ultimo scorcio del 2022 e nella stagione delle trimestrali, esplicitiamo alcune semplici e brevi riflessioni per le banche europee contenute nell’EBA Risk Dashboard pubblicato il 6 ottobre 2022 (dati su fine giugno 2022) integrandole con alcune considerazioni analitiche.

Aumento di tassi in Europa

Tassi più elevati e un’inflazione tuttora troppo alta (ultima lettura HICP 10%) indeboliscono la capacità dei debitori di onorare i propri debiti. Di conseguenza, sarà probabile che gli accantonamenti (LLP o Loan Loss Provisions) saranno uno dei temi dominanti nei bilanci bancari 2023.In termini di bancabilità e capacità di rimborso in ambito di credito corporate, gli esperti attendono che le aziende più grandi saranno meglio posizionate rispetto alle piccole e medie imprese (PMI).

Credito immobiliare

Con riferimento ai mutui ipotecari, gli analisti attendono che questi permarranno resilienti, nonostante i il rallentamento dei mercati immobiliari europei, pur con un occhio di riguardo all’incremento dei rischi sul credito immobiliare. Entrando nel dettaglio dei Loan To Value o LTV (notional del credito rispetto al valore di stima dell’immobile), un mutuo con un elevato rapporto prestito/valore (LTV) può essere considerato a rischio maggiore rispetto ad altro mutuo con un basso rapporto LTV. Nel campione di banche analizzato da EBA, migliorano i rapporti LTV dei mutui, infatti ben il 55% dei mutui analizzati evidenzia un rapporto LTV inferiore al 60%. La quota di mutui con LTV superiore al 100% era solo del 5% nel primo trimestre del 2022. Per ovvie ragioni, in caso di liquidazione forzata dell’immobile a garanzia, prestiti con LTV più elevati sono quelli più a rischio.

Pricing del credito

Le banche con una quota maggiore di crediti a tasso variabile nei loro bilanci per ovvii motivi trarranno vantaggio in termini di NII (Net Interest Income) dalle manovre rialziste di BCE in termini di ricavi, pur accusando una maggior pressione in termini di asset quality.

Composizione dei crediti

In termini di composizione dei portafogli crediti, le banche italiane hanno una minore esposizione ai mutui e sono più orientate verso le piccole e medie imprese. I settori bancari francese e tedesco hanno una suddivisione più uniforme tra tipologie di clientela.

Patrimonio

Il Common Equity Tier 1 ratio medio delle banche europee permane elevato al 15%.

Liquidità

Nel complesso, le banche europee hanno riportato solidi rapporti di liquidità con il rapporto medio di copertura della liquidità (LCR) che ha raggiunto il 164,9% e il rapporto di finanziamento stabile netto (NSFR) che si è attestato al 126,9%

Gli accantonamenti

Il costo del rischio (ratio accantonamenti per perdite su crediti rispetto a una media volumi portafoglio crediti su orizzonte temporale di analisi) complessivo medio europeo è rimasto molto limitato a 45 basis point per le banche europee nel secondo trimestre 2022, riducendosi rispetto ai 51 basis point del primo trimestre 2022.

NPL
Il rapporto medio dei crediti deteriorati (NPL ratio 1,8% a giugno 2022) su totale crediti è diminuito nel 2022 in tutti i paesi europei. I cali maggiori sono stati osservati nell’Europa meridionale in paesi come la Grecia. Tuttavia, le banche dell’Europa meridionale hanno rapporti NPL relativamente più alti rispetto alle ‘cugine’ del nord. Secondo l’IFRS9, nel 2022 diverse banche hanno classificato una quota maggiore dei loro crediti come prestiti in Stage 2 rispetto al 2021. La classificazione in Stage 2 avviene se la banca affronta un aumento significativo del rischio di credito, ma non vi sono evidenze oggettive di svalutazione del credito. Una maggior quota di crediti in Stage 2 segnala un probabile peggioramento dell’asset quality in futuro.

Redditività
La redditività delle banche europee è migliorata nel 2022. Le banche dell’UE hanno registrato un ROE (Return on Equity) medio del 7,89% nel secondo semestre 2022. La redditività è migliorata rispetto al 2019 (5,7%), al 2020 (1,9%) e al 2021 (7,3%). Il ROA (Return on Assets) ha registrato una dinamica analoga.  L’aumento di NII (Net Interest  income) dello 0,078 anno su anno è imputabile a due driver:

  • maggior volumi di crediti fruttiferi d’interesse (0,048).
  • Aumento dei margini d’interesse (NIM o Net Interest Margin) 0,030.

Sintesi: le attese per il 2023

Evidenziamo alcune ipotesi avanzate dagli analisti relativamente alle attese di scenario nel settore bancario europeo  per il 2023:

  • gli esperti attendono che la qualità dei prestiti bancari risentirà della difficile combinazione di alta inflazione, PIL in rallentamento e tassi elevati;
  •  è probabile che i maggiori accantonamenti per perdite su crediti assorbiranno parte dell’impatto positivo sui ricavi derivante dall’aumento dei tassi;
  •  la qualità relativamente favorevole della maggior parte dei portafogli di crediti ipotecari europei, limiterà l’impatto delle prospettive più deboli sugli accantonamenti;
  •  le banche europee dovranno essere più vigili, specialmente quelle con esposizione ai crediti corporate e in particolare alle imprese dei settori ad alta intensità energetica e alle PMI.

*“i contenuti sono riferibili unicamente all’autore ed esprimono la sua personale opinione all’1/11/2022, non costituiscono alcuna raccomandazione d’investimento e non impegnano le società e istituzioni di appartenenza”

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RIFERIMENTI

EBA Risk Dashboard shows that capital ratios remained broadly stable and liquidity ratios declined slightly, 6 October 2022

https://www.eba.europa.eu/eba-risk-dashboard-shows-capital-ratios-remained-broadly-stable-and-liquidity-ratios-declined.

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