Banca d’Italia: uno studio sulla disclosure non finanziaria per le banche italiane – Gennaio 2023

di Ivo Invernizzi*

       Quali sono le sfide nella non financial disclosure che le banche europee – in particolare quelle italiane – dovranno affrontare in futuro? Lo spiegano gli autori del paper ESG disclosure: regulatory framework and challenges for Italian banks’ della serie Questioni di Economia e Finanza pubblicato da Banca d’Italia in dicembre 2022. Si tratta della cosiddetta informazione contenuta nel ‘report non finanziario’ classificabile nel Pillar 3 di Basilea. Dopo una sintesi del quadro normativo che è tuttora in evoluzione e include:

  • Il Regolamento delegato della Commissione UE 2021/2178 (UE)
  • La Regolamentazione EBA sulla disclosure di Pillar 3
  • Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD)
  • I requisiti EFRAG
  • La ormai celebre tassonomia europea

Evidenziamo in sintesi le sfide per le banche individuate dagli autori citando testualmente dal paper:

         1. Ridurre le lacune nei dati e aumentare la qualità delle informazioni ESG

Le lacune in termini di disponibilità e qualità delle informazioni richieste sono ancora sostanziali, anche a causa del fatto che il costo della raccolta dei dati necessari per soddisfare i requisiti di informativa ESG è ancora piuttosto elevato. Ciò è particolarmente vero in Italia, dove l’economia è in gran parte basata sulle PMI, sulle quali informazioni ESG affidabili (e profonde) non sono facilmente disponibili.

         2. Aumentare la resilienza ESG del banking book

Mediante crediti e investimenti le banche sono in un’ottima posizione per facilitare la transizione delle loro controparti finanziate verso un’economia sostenibile. Per fare questo, è importante che ricevano dalle società non finanziarie le metriche appropriate relative ai rischi e alle opportunità ESG (soprattutto fattori legati al clima) a cui le aziende sono esposte, insieme a un impegno alla transizione credibile.

       3. Valutare l’impatto contabile dei fattori ESG

“Le norme contabili non fanno esplicito riferimento alle questioni legate al clima. Tuttavia, le aziende devono considerare le questioni relative al clima nell’applicazione degli standard IFRS quando l’effetto di tali questioni è rilevante nel contesto del bilancio nel suo complesso”. In particolare:

  • le implicazioni in termini di classificazione e valutazione delle attività finanziarie, soprattutto nel caso degli strumenti con caratteristiche ESG;
  • la valutazione del significativo incremento del rischio di credito (Significative Increase of Credit Risk), indagando, in particolare, come e in che misura i rischi climatici (sia fisici che transitori) potrebbero incidere sul merito creditizio delle controparti bancarie;
  • l’incorporazione dei fattori di rischio climatico nello sviluppo del quadro macroeconomico del principio contabile IFRS9.

In relazione all’ultimo punto del paper, l’International Accounting Standard Board ha tentato di rispondere al quesito se i cosiddetti crediti ‘green’ o sustainable (specifiche tipologie di finanziamenti ESG compliant) e i green e sustainability linked bond (in qualità di attività finanziarie detenute nel portafoglio titoli della Banca) siano strumenti finanziari che determinano per una Banca un significativo aumento del proprio rischio di credito. La risposta è talvolta sì, se e solo se esiste un legame tra la sostenibilità del modello di business o dello specifico progetto  ‘green’ di un’impresa cliente bancaria e la cosiddetta ‘bancabilità’ dell’azienda (merito di credito) nonché, in casi particolari, la continuità aziendale della stessa. Infine, lo IASB aggiunge che talune agenzie di rating già hanno incorporato nei loro giudizi di merito di credito di aziende appartenenti a determinati settori (si vedano ad esempio le utilities molto impegnate sul fronte ESG, soprattutto nelle fonti di energia alternative e rinnovabili) specifici punteggi di ESG compliancy e assessment ESG.

*“i contenuti sono riferibili unicamente all’autore ed esprimono la sua personale opinione al 19/01/2023, non costituiscono alcuna raccomandazione d’investimento e non impegnano le società e istituzioni di appartenenza”

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RIFERIMENTI

ESG disclosure: regulatory framework and challenges for Italian banks, Bank of Italy,  Questioni di  Economia e Finanza, December 2022

https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/qef/2022-0744/QEF_744_22.pdf.

Feedback on financial assets with sustainability linked features, International Accounting Standard Board,  July 2021

https://www.ifrs.org/content/dam/ifrs/meetings/2021/july/iasb/ap3b-pir-ifrs-9-cm-feedback-on-financial-assets-with-sustainability-linked-features.pdf.

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